Quindici anni e un milione di follower su tik tok suo: padre uccide un fan che si era presentato a casa sua
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6910 QUINDICI ANNI E UN MILIONE DI FOLLOWER SU TIKTOK: SUO PADRE UCCIDE UN FAN CHE SI ERA PRESENTATO A CASA SUA Ava Majury è la gallina...
show moreQUINDICI ANNI E UN MILIONE DI FOLLOWER SU TIKTOK: SUO PADRE UCCIDE UN FAN CHE SI ERA PRESENTATO A CASA SUA
Ava Majury è la gallina dalle uova d'oro per i genitori che le consentono di inviare foto in cambio di denaro a uno stalker finché questi, respinto, si presenta a casa sua imbracciando un fucile
di Caterina Giojelli
Quindicenne, star del social network TikTok da quando ne aveva 13, oltre un milione di follower durante il lockdown, gallinella dalle uova d'oro per brand e aziende e orgoglio di mamma e papà che le consentono di inviare foto in cambio di denaro a uno stalker finché questi respinto si presenta a casa sua imbracciando un fucile. E che succede? Il papà della ragazzina, ex ufficiale di polizia, lo ammazza con la sua pistola, lei lascia la scuola, la sua squadra di calcio, inizia a partecipare a eventi, viene contattata da produttori di reality e da gente di Hollywood, diventa ancora più popolare, ancora più tiktoker, il suo account diventa un impero, migliaia di dollari guadagnati in accordi di sponsorizzazione ogni giorno.
È felice, quando pensa alla sparatoria si ricorda della gioia che le dà ogni mattina contare le visualizzazioni dei video postati prima di dormire, e che ogni giorno, come dice papà, le sembra «sempre Natale». Anche i genitori sono felici, «non potevamo lasciare che individui malati le facessero abbandonare i social. Anzi, ora può portare la sua esperienza».
LA STELLINA DI TIKTOK E L'UTENTE ERICJUSTIN111
Questa è la storia di Ava Majury, di soli 15 anni, una storia raccontata dal New York Times che inizia con una ragazzina trasferita dal New Jersey alla Florida che sincronizza labbra e corpo a ritmo di musica in quell'interregno social frequentato da 49 milioni di utenti giornalieri negli Stati Uniti sotto i 14 anni, e che non finisce con un «cowboy da tastiera» morto sull'asfalto della realtà. Perché dopo la sparatoria, Ava non dice addio a TikTok ma dice addio alla scuola, un luogo pericoloso, e si trasferisce definitivamente sugli account social (che sono diventati tre), a bordo di voli, a firmare contratti con gli sponsor e a produrre sempre più video, perché la sua vita è questa: postare un sorriso ai suoi follower, sostenuta da mamma e papà.
Ava ha solo 13 anni quando scarica TikTok e carica il suo primo video, mimando un balletto su un account col messaggio "Hey, I love you!!". Un anno dopo, in pieno lockdown e pandemia, è seguita da un milione di follower, tre su quattro sono maschi. Uno di questi, il 18enne EricJustin111, è onnipresente nei suoi commenti, le manda messaggi anche su Snapchat, Instagram e lei risponde come da prassi con «i miei fan, cose come "Ehi, come è andata la giornata?». Smette di rispondere solo quando scopre che i suoi amici vecchi e nuovi in cambio di denaro avevano venduto a questo Justin le sue foto e il suo numero di cellulare, perfino l'accesso da un account di un compagno di classe in cambio dei compiti di matematica.
I SELFIE INVIATI COL CONSENSO DEI GENITORI, LA SPARATORIA
Poi un giorno «i genitori di Ava le hanno permesso di vendere al signor Justin un paio di selfie che aveva già pubblicato su Snapchat», scrive il Nyt, «Non stavo inviando nulla del mio corpo», spiega al giornale Ava. «Erano solo foto del mio viso», «il mio bel sorriso», per circa 300 dollari. Quando Justin chiede di più, foto di piedi, fondoschiena, Ava lo blocca. Lui le invia altro denaro in diverse tranche supplicandola di sbloccarla, finché le scrive «è tutto quello che ho, sono rimasto al verde». Il padre interviene, scrive al ragazzo che Ava è minorenne e di smetterla. La famiglia mostra al Nyt i messaggi spediti da Justin ai compagni di classe della ragazza che minacciano di aggredirla, «sfondare la porta con un fucile». Nessuno ci dà peso, i genitori della ragazza risalgono all'identità del ragazzo e la rassicurano: Justin vive a centinaia di miglia di distanza, è solo «un cowboy da tastiera».
Poi, la sera del 10 luglio 2020, il "cowboy" armato di fucile spara un colpo alla porta dei Majury. E qui la sequenza degli eventi è da film: il padre della ragazza lo insegue, cade, si ferisce a un ginocchio, il ragazzo prova a sparargli ma il fucile s'inceppa, scappa; l'uomo torna in casa, prende la sua pistola, si mette a guardia della porta d'ingresso in attesa della polizia, il ragazzo torna, l'uomo gli intima di abbassare l'arma, il ragazzo punta il fucile, l'uomo spara, il ragazzo cade a terra. Nel suo cellulare - quello di un insospettabile bravo studente, originario dell'India e figlio di separati, di più non si saprà nulla - verranno trovate migliaia di foto di Ava e centinaia di suoi video. «È tutta colpa tua», è l'unica cosa che riesce a dirle il fratello maggiore.
AVA DICE ADDIO ALLA SCUOLA, NON AI SOCIAL
Dopo la sparatoria, Ava è stata invitata a partecipare a eventi sul red carpet di Los Angeles insieme ad altre influencer adolescenti. Avvocati dello spettacolo ed esperti di pubbliche relazioni aiutano i Majury ad avviare una impresa per proteggere i guadagni della ragazza. Questo non la preserva dal ricevere una offerta da mille dollari in cambio del suo numero di telefono da un uomo che si scoprirà essere un molestatore sessuale. Ava non si fida nemmeno dei suoi compagni di classe che in qualche modo erano al corrente dei piani di Justin e si ritira da scuola. Uno, in particolare, sembra seguirla e i genitori lo denunciano. L'avvocato della famiglia, che si è trasferita su esplicita richiesta dei vicini, sta lavorando a una ingiunzione per proteggerla dallo stalking.
A volte Ava si addormenta e ricordando la sparatoria pensa di finirla coi social, poi al mattino, appena svegli, ricorda gli enormi vantaggi. Non solo i soldi, ma quello che può portare alle persone che raggiunge, «perché dovremmo permettere a "individui malati" di fermarla?», chiede la madre. Quando postava video e contava visualizzazioni il giorno dopo era «come Natale tutti i giorni», dice il padre che al Nyt ha ricordato i «dolci momenti» in cui gli è capitato di comparire nei suoi TikTok. «Dovevamo solo permetterle di prendere le sue decisioni e sostenerla». Sostenerla a 15 anni, con una sparatoria alle spalle, la fuga dalla scuola, tre canali social e una storia che per fatti, dinamiche, protagonisti, armi, omertà dei pari sembra scritta dagli autori di un teen drama sugli adolescenti americani per Netflix. Eppure è reale e per questo ancora più agghiacciante.
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Author | BastaBugie |
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