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Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autori.
"ascoltare fa pensare"
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il posto delle parole
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Ester Armanino "Abitare lo spazio delle emozioni" Festival della Mente
16 JUL 2024 · Ester Armanino
"Abitare lo spazio delle emozioni"
Festival della Mente, Sarzana
www.festivaldellamente.it
Sabato 31 agosto, ore 11:15 e ore 16:00
"Abitare lo spazio delle emozioni"
Laboratorio: bambini dai 6 ai 10 anni
A volte ci sono emozioni così ingombranti che sembrano non lasciare spazio ad altro. Ma gli amici, le storie e le opportunità che incontriamo ci possono aiutare a trovare loro un posto e proseguire il nostro viaggio. Con una piccola barca e un filo si esplorerà il nostro spazio interiore e quello fuori da noi. Siete pronti a immergervi in questa straordinaria avventura?
Ester Armanino è architetto, scrittrice e illustratrice e vive a Genova. Suoi i romanzi Storia naturale di una famiglia (Einaudi, 2011), L’arca (Einaudi, 2016) e Contare le sedie (Einaudi, 2021). Fra i titoli per bambini e ragazzi, Una balena va in montagna (Salani, 2019; con illustrazioni di Nicola Magrin) e gli albi illustrati Mia mamma è una matrioska e Dolores e io (Rizzoli, 2023).
Ester Armanino
"Dolores e io"
Rizzoli Editore
www.rizzolilibri.it
Una bambina fa i conti con un dolore che sembra invincibile. E che non rimpicciolisce mai. Ma anno dopo anno è lei a crescere, e a trovare lo spazio che prima non c’era.
Un albo poetico e luminoso, sulla cura più difficile.
"La prima volta che ho sentito il grande dolore dentro di me ero molto giovane: il mio spazio era piccolo e il grande dolore lo occupava tutto. Tutto o quasi."
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Patrizia Violi "Il carico da undici"
16 JUL 2024 · Patrizia Violi
"Il carico da undici"
Salani Editore
www.salani.it
Imola, 1979. Lenin Aldrovandi ha molti progetti per il suo futuro, ma nessuno di questi prevede di faticare troppo. Bello come Paul Newman, sta tentando con poca fortuna di entrare nel mondo dello spettacolo. Intanto, per sbarcare il lunario, gestisce il bar di una casa di cura per anziani, dove tra un caffè e un’acqua tonica continua a coltivare i suoi sogni di grandezza. Fin quando un giorno, senza nessuna avvertenza, scompare nel nulla.
Che sia fuggito con una delle tante donne che se lo mangiano con gli occhi? O c’entra il fantomatico business che, diceva, presto gli avrebbe spalancato le porte del successo? Negli stessi giorni un’altra notizia tiene banco in città: in uno degli angoli più reconditi di una cava di gesso, è stato trovato il corpo senza vita di una ragazza. Ai tavoli dei bar e tra le bancarelle del mercato, subito si scatenano le teorie più fantasiose sull’identità della vittima, su come sia stata uccisa e
perché.
Spetterà al maresciallo Ponti – che nella quiete della provincia sperava di aver trovato anche la propria – il difficile compito di cercare il bandolo della matassa e capire cosa leghi quell’omicidio con la scomparsa di Lenin Aldrovandi e con i troppi piccoli segreti di un’intera comunità. Raccontando i misteri, i colpi di genio e i sogni infranti della vita di provincia, Patrizia Violi mette in scena le inquietudini di un’Italia che – oggi come allora – per tenere il passo della modernità ricorre alla propria innata, pirotecnica passione per le scorciatoie.
Patrizia Violi è giornalista culturale e collabora con la Lettura e altre testate del Corriere della Sera, occupandosi di libri, di attualità e di costume. Questo è il suo primo noir.
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Filippo Sala "Attraverso l'universo"
16 JUL 2024 · Filippo Sala
"Attraverso l'universo"
L'anima pop dei Beatles
Ancora Libri
www.ancoralibri.it
Attraverso l’universo racconta l’avventura umana, la musica e l’arte dei Beatles. L’educazione al femminile, la spiritualità soft, lo sguardo sull’uomo e sul mondo sono grandi temi che con profonda leggerezza il gruppo ha saputo trasformare in meravigliose canzoni senza tempo, riuscendo a toccare gli aspetti più profondi dell’essenza umana fino a creare un’originale punto di contatto con il divino. Quanto prodotto da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr ha rivoluzionato la società nel nome di un nuovo umanesimo sonoro. È ormai giunto il momento di non parlare più «dei» Beatles ma «di» Beatles, considerando a tutti gli effetti i Fab Four come importante materia di cultura popolare. Ecco l’anima pop dei Beatles, per chi li ha visti e per chi non c’era.
«Sapevamo bene che ce l’avremmo fatta perché eravamo in quattro. Nessuno di noi ce l’avrebbe fatta da solo. Ma pensavamo che il pubblico avrebbe apprezzato almeno uno di noi e fu così che andò a finire».
John Lennon
Filippo Sala si è laureato in Linguaggi dei Media all’Università Cattolica di Milano, ateneo con il quale collabora tutt’ora con lezioni in veste di esperto sul rapporto tra musica, letteratura e spiritualità nei corsi di Italiano per la Comunicazione e Beni Culturali. Art director presso una nota multinazionale del make-up, è da sempre appassionato di culture giovanili. Cantautore, dagli anni Novanta a oggi ha suonato con Skiantos, Statuto e Nomadi ed è attualmente impegnato con la sua band, il Milanestrone, nella divulgazione e nel rinnovamento del dialetto milanese attraverso rassegne, concerti e spettacoli di teatro-canzone. Studioso innamorato del fenomeno Beatles e fin da bambino collezionista dei Fab Four, nel 2022 ha pubblicato il saggio Cantautori di Frontiera (Le Lettere).
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Ludwig Monti "Dietrich Bonhoeffer"
16 JUL 2024 · Ludwig Monti
"Dietrich Bonhoeffer"
Feltrinelli Editore
www.feltrinellieditore.it
Chi è stato Dietrich Bonhoeffer? Un teologo, un credente e un uomo impegnato fino all’estremo sacrificio nella pratica di un cristianesimo vivente, che ha incarnato la propria fede con libertà e alto senso di responsabilità in tempi difficili.
Nel corso della sua breve e intensa esistenza Bonhoeffer non si è limitato a gettare le basi teoriche di un’etica cristiana, ma si è confrontato con scelte concrete e drammatiche, fino alla sofferta decisione del colpo di stato e dell’attentato a Hitler.
Nello spirito di quella teologia biografica che Bonhoeffer ha messo in pratica, Ludwig Monti ci consegna un profilo non solo teologico, non solo filosofico e non solo biografico di uno dei più grandi teologi del XX secolo, ma lo fa parlare con le sue vive parole e ce ne dona l’alta testimonianza. Nella convinzione che, dopo la riflessione di Bonhoeffer, la visione del cristianesimo non può più essere la stessa. È una vita vera quella che Bonhoeffer ha vissuto e che ci ha lasciato in eredità nei suoi scritti così densi di realtà: quella “realtà” che “è Cristo”.
La vita e il pensiero di una delle personalità più significative del Novecento cristiano.
Ludwig Monti è nato a Forlì nel 1974. Già monaco della Comunità di Bose, è dottore di ricerca in Ebraistica, biblista e editor per la casa editrice San Paolo. Insegna IRC presso l’IIS Severi-Correnti (Milano). Collabora con diverse riviste. Tra i suoi volumi più recenti, I Salmi: preghiera e vita (Qiqajon, 2018), Le domande di Gesù (San Paolo, 2019), Gesù, uomo libero (Qiqajon, 2020), L’infinito viaggiare. Abramo e Ulisse (con B. Salvarani; EDB, 2020), Qohelet e Gesù (San Paolo, 2021), Camminare nella luce della vita (San Paolo, 2022) e Gesù, volto di Dio (EMP, 2023). Insieme a M. Cucca e F. Giuntoli ha curato la Bibbia uscita in tre volumi per Einaudi nel 2021. Con Umberto Galimberti ha pubblicato per Feltrinelli Le parole di Gesù (2023).
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Roberta Bruzzone "State of Florida vs Chico Forti"
15 JUL 2024 · Roberta Bruzzone
"State of Florida vs Chico Forti"
Studio e analisi degli atti processuali
Mursia Editore
www.mursia.com
«L’unico motivo per cui ho accettato l’estradizione solo oggi è che, agli inizi, mi sarei dovuto dichiarare colpevole e non l’avrei mai fatto. Io mi dichiaro innocente.» Chico Forti
Condannato all’ergastolo nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike a Miami, Enrico Forti, detto Chico, è rientrato in Italia il 18 maggio 2024. Continua a dichiararsi innocente e Roberta Bruzzone sostiene che ha tutte le ragioni per farlo. La condanna arriva dopo un’inchiesta che definisce lacunosa, incompleta e controversa.
Questo volume trae spunto dalla consulenza tecnica che ha depositato nel 2012 al governo italiano in cui ha affrontato tutti i punti centrali della vicenda, i suoi lati oscuri e le carenze investigative prima e processuali poi. Dopo avere avuto accesso completo a tutti i documenti dell’inchiesta e del processo e dopo avere analizzato il monumentale fascicolo in maniera approfondita e chirurgica, la criminologa dimostra che le indagini sono state condotte in modo superficiale e che le prove che “inchiodano” Forti sono molto fragili: l’arma del delitto, una calibro .22, non è stata mai trovata, e la scheda telefonica, trovata accanto al cadavere, potrebbe essere stata messa ad hoc in quella posizione da qualcuno che sapeva dell’appuntamento in aeroporto tra Dale Pike e Chico Forti.
Un viaggio all’interno di un’inchiesta controversa, che ha portato a una condanna all’ergastolo per Chico Forti ben “al di qua” di ogni ragionevole dubbio...
Roberta Bruzzone (Finale Ligure, 1973) è psicologa forense, criminologa investigativa ed esperta in criminalistica applicata all’analisi della scena del crimine. È docente di Criminologia, Psicologia Investigativa e Scienze Forensi presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari. Svolge attività di consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civili e minorili. È docente accreditato presso gli istituti di formazione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Con Mursia ha pubblicato, insieme a Laura Marinaro, Yara. Autopsia di un’indagine (2023) e, insieme a Giuseppe Lavenia, Il patentino digitale (2024).
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Carlo Invernizzi Accetti "Vent'anni di rabbia"
15 JUL 2024 · Carlo Invernizzi-Accetti
"Vent'anni di rabbia"
Come il risentimento ha preso il posto della politica
Mondadori Editore
www.mondadori.it
In tutto l'Occidente, i primi vent'anni del XXI secolo sono stati segnati da una serie di movimenti di protesta e manifestazioni di frustrazione collettiva: dal movimento no-global d'inizio anni 2000 a quello no-vax durante la pandemia di COVID-19, passando per il «Vaffanculo-Day» di Beppe Grillo, gli Indignados spagnoli, Occupy Wall Street, il voto per la Brexit, l'elezione di Donald Trump, i Gilets jaunes francesi e le proteste legate a #MeToo e #BlackLivesMatter. Ciascuno di questi eventi ha ovviamente una storia particolare, ma c'è anche un filo rosso che li unisce: la rabbia nei confronti delle istituzioni. Nonostante la frenesia attivistica, queste mobilitazioni si sono rivelate, nella maggior parte dei casi, prive di finalità concrete, mentre è stata evidente la loro dimensione spettacolare e dimostrativa, volta a esprimere una condizione di risentimento diffuso nei confronti dell'ordine costituito, secondo una logica che tende a dividere la società in «amici» e «nemici», «buoni» e «cattivi». Ma come si spiega questa animosità crescente, dati i livelli di benessere materiale e di diritti acquisiti storicamente senza precedenti? Ridurre la rabbia odierna a un'espressione di emotività irrazionale o all'ignoranza delle masse, avverte Carlo Invernizzi-Accetti, è un errore. Per uscire dal vortice in cui siamo caduti è necessario comprenderne le ragioni. Nel fornire un'interpretazione di ciò che Hegel avrebbe chiamato lo Zeitgeist , cioè lo «spirito del tempo», "Vent'anni di rabbia" propone una rilettura storico-filosofica degli ultimi due decenni che apre nuove prospettive di azione sul futuro.
Carlo Invernizzi-Accetti è professore ordinario di Scienze politiche alla City University of New York e visiting professor alla Columbia University. Esperto di politica comparata e di storia delle ideologie, collabora con diverse testate italiane e internazionali, tra cui «The New York Times», «Financial Times», «The Guardian», «la Repubblica», «Domani», «Le Monde Diplomatique» e «Le Grand Continent». È autore di numerose pubblicazioni, tra cui What is Christian Democracy? Politics, Religion and Ideology (Cambridge University Press, 2019) e Technopopulism. The New Logic of Democratic Politics (Oxford University Press, 2021).
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Marta Papini "L'opera al nero"
15 JUL 2024 · Marta Papini
"L'opera al nero"
A Rittana è aperta la mostra collettiva "L'opera al nero" che accoglie opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC, curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo, con l’artista Giulia Cenci.
ll progetto espositivo prende il titolo dall’omonimo romanzo della scrittrice Marguerite Yourcenar. La storia è ambientata nel XVI secolo e racconta la vita dell’alchimista, medico e filosofo Zenone. Al centro della narrazione vi è il corpo del protagonista, luogo di trasformazioni e punto di osservazione per indagare il rapporto dell’essere umano con il mondo. Questa indagine, perseguita da Zenone con un’attitudine libera che fonde l’alchimia con i principi materialisti propri di un medico, lo costringerà a nascondersi, a cambiare identità per sfuggire alle persecuzioni religiose, e infine a essere imprigionato e processato per eresia. Pubblicato nel 1968, il romanzo pone questioni sempre attuali: come cambia la nostra percezione del mondo influenzata dalla scienza e dalla tecnologia? In che relazione sono gli esseri umani con le altre specie viventi? Quali trasformazioni subisce il nostro corpo nel processo di invecchiamento? Che cosa succede al corpo dopo la morte? In che modo il nostro corpo può diventare luogo politico e sociale? Che parte hanno sogno, poesia e metamorfosi nella nostra vita? Tra questi interrogativi, il primo capitolo della mostra affronta quelli riguardanti i rapporti tra l’essere umano e le altre specie viventi, osservando il rapporto tra corpo e mondo esterno. A partire da riflessioni sulla mitologia e sull’ecologia, le opere di Lorenza Boisi, Lin May Saeed e Tabita Rezaire presentano immagini in cui la figura umana convive con temi provenienti dall’universo animale e vegetale. Il dialogo tra i lavori di Steffani Jemison e Letícia Parente attiva invece una riflessione sul corpo come spazio di riflessione politica, come luogo in cui i tentativi di normare i corpi si scontrano con forme di resistenza individuale e collettiva. L’opera tessile Mother Earth di Tabita Rezaire celebra la maternità e la fertilità e fa parte del secondo ciclo di una trilogia di divinità ricamate, realizzate in collaborazione con le donne Saramaka (Guyana francese). Mother Earth onora lo spirito della Terra, la sua abbondanza e la sua saggezza, e ci richiama alla responsabilità di prenderci cura dell’ambiente in cui viviamo. Nella seconda sala sono in dialogo le opere di due artiste che riflettono sul corpo come spazio politico e, quindi, come prodotto culturale soggetto a oppressioni. Nell’opera video di Letícia Parente, Preparação I (1975), il gesto quotidiano di truccarsi davanti allo specchio diventa straniante quando la donna si incolla una striscia di nastro adesivo sulla bocca e sugli occhi, truccandoli. Resa cieca e muta, la donna si trasforma in un ibrido, a metà tra essere umano e bambola. Steffani Jemison riflette sul corpo afrodiscendente come spazio di libertà, contro la violenza in cui è confinato da secoli. I suoi lavori raffigurano corpi afrodiscendenti in movimento, con influenze che provengono dalla danza, dal cinema muto e dalla musica. Nell’ultima sala le opere di Lorenza Boisi dialogano con il grande bassorilievo di Lin May Saeed NUS (NOC / NUT) in una riflessione sulle relazioni tra umani e animali. I dipinti Winter Life e Orfeo incanta gli animali con la musica di Boisi si collocano all’interno di una ricerca dell’artista legata a tematiche tradizionali e mitologiche, in cui la figura umana e la presenza del mondo animale sono temi ricorrenti. Allo stesso modo, l’opera di Lin May Saeed racconta di un momento originario, quando esseri umani e mondo animale erano un tutt’uno. Interessata alla nostra relazione con gli animali, l’artista immagina il momento in cui tutte le specie erano alla pari, prima che l’essere umano iniziasse il proprio dominio di violenza e sfruttamento. La scansione in due capitoli della mostra asseconda la parabola narrativa del romanzo di Yourcenar: dopo un inizio in cui il giovane Zenone, errando per l’Europa, entra in contatto con persone provenienti dalle diverse culture e classi sociali del XVI secolo, negli anni della maturità il protagonista si fa sempre più isolato e riflessivo, fino alla minuziosa descrizione delle sensazioni che accompagnano la sua morte. Allo stesso modo, se il primo capitolo della mostra si concentra sulle relazioni tra umani e altri viventi, tra corpo e mondo esterno, nel secondo sarà l’esperienza del corpo dell’individuo a essere protagonista, in relazione alla tecnologia e ai processi di cambiamento e trasformazione.
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Michele Tranquillini "La gratitudine dei luoghi" Festival della Mente
15 JUL 2024 · Michele Tranquillini
"Festival della Mente"
www.festivaldellamente.it
"La gratitudine dei luoghi"
Venerdì 30 agosto 2024, ore 18:30
"Festival della Mente" Sarzana
Con Giuseppe Barbera, Nadia Terranova, Michele Tranquillini
Aria, acqua, terra e fuoco sono i protagonisti di tutte le cosmogonie, in particolare di quelle che riguardano la Sicilia: da Empedocle e il suo sandalo fino ad arrivare all’Etna. In quest’isola fatta di paesaggi lavici e attività eruttiva, la terra, il vento e il mare sono in continua relazione con il fuoco. Tra tutti gli elementi, il fuoco sembra a prima vista quello a cui è meno ovvio associare la gratitudine perché la sua natura distruttiva prevale su quella trasformativa. Ma anche il fuoco, bruciando, può creare e far risorgere. Le parole di Nadia Terranova e di Giuseppe Barbera si intrecceranno con i suggestivi acquerelli disegnati dal vivo da Michele Tranquillini, dando vita a una riflessione sul rapporto tra uomo e natura, sui luoghi che ci circondano e sulle infinite memorie, sogni e sentimenti che da quell'incontro possono nascere.
Michele Tranquillini, illustratore, collabora con quotidiani, riviste e studi di architettura e design realizzando mappe e reportage di viaggio, video e performance dal vivo.
“Velocissimo illustratore, percorre il mondo con la sguardo di un viaggiatore del ‘700. I suoi taccuini di appunti sono ricche testimonianze di un osservatore attento e partecipe” Italo Lupi
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Igor Sibaldi "Ribellarsi al destino"
13 JUL 2024 · Igor Sibaldi
"Ribellarsi al destino"
Impara a non rassegnarti e prendi sul serio i tuoi desideri
Mondadori Editore
www.mondadori.it
Ribellarsi al destino significa smettere di rassegnarsi e cominciare a prendere sul serio i propri desideri. È un’impresa eroica: chi osa affrontarla, si trova a combattere contro spietati avversari interiori e collettivi.“Destino”, ci spiega Igor Sibaldi in queste pagine, è l’antico nome dato a tutto ciò che limita le nostre possibilità e che accresce il peso dei nostri difetti. È una barriera da smantellare, scoprendo e superando tutte le sue componenti, a partire dall’influsso dei genitori fino alle paralizzanti certezze su cui si fondano la morale, il progresso e la psicologia della nostra epoca: è ciò che questo libro insegna a fare. Ci insegna poi ad andare incontro con eccezionale fiducia a tutto quello che può accadere quando si esce dalla morsa del “destino”, e proprio i nostri difetti possono servire da guide personali, da sorgenti di energia e di autenticità. Il risultato è un ampliarsi imprevisto dell’orizzonte e dell’idea che si ha di se stessi. È questo l’inizio dell’autentica libertà e di quello che gli antichi chiamavano successus, “il fidarsi di ciò che può succedere”, equivalente dell’inglese happiness, da to happen. È un attimo, ma cambia la vita, per sempre, come un prodigio.
Igor Sibaldi, di origine russa, è scrittore, filosofo, filologo, studioso di teologia. Ha di recente pubblicato per Mondadori l’ampio romanzo storico La Russia non esiste, prima parte di una trilogia che abbraccia tutto il Novecento. Tra i suoi titoli più noti, I Maestri invisibili, Libro degli Angeli, Il codice segreto del Vangelo. Ha tradotto Guerra e pace e altri classici russi; ha tradotto e commentato il Vangelo di Giovanni, dal greco, e buona parte della Genesi, dall’ebraico antico. Dal 1997 tiene frequenti conferenze in Italia, Svizzera e Centro America.
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Simona Moraci "Come pesci sugli scogli"
13 JUL 2024 · Simona Moraci
"Come pesci sugli scogli"
Morellini Editore
www.morellinieditore.it
Messina, 1998. Save frequenta il quinto anno del liceo scientifico. Figlio di un pescatore, un uomo violento che tormenta lui e sua madre, è preso in giro e vessato da un gruppetto di compagni, tra cui spicca Luca. Chiara, al terzo anno, ha invece una famiglia che la ama e sogna di fare la scrittrice.
Chiara e Save dopo uno scontro casuale e un incontro fortuito nel laboratorio di fisica iniziano a frequentarsi. Tra la dolcezza di un amore che sboccia, le prime esperienze e il turbinio delle emozioni adolescenziali, Chiara si ritrova invischiata in una situazione più grande di lei. Assieme all’amica Tilde si fa coinvolgere da Luca e i suoi amici, e in un pomeriggio tutto degenera. Si mettono in moto così una serie di eventi che cambieranno il destino di tutti i ragazzi coinvolti, legati da un unico filo che si sviluppa attraverso “nodi” del tempo. Un omaggio a Schrödinger e alla sua teoria che è perno e leitmotiv dell’intero romanzo.
Simona Moraci è nata a Messina nel 1975, scrittrice, giornalista professionista e insegnante.
Ha pubblicato i romanzi I confini dell’anima (1996) e Giornalisti, e vissero per sempre precari e contenti (2014) con Armando Siciliano Editore, Duecento giorni di tempesta ( 2021, Marlin Editore) – “Premio L’iguana - Anna Maria Ortese 2021”, presentato al Premio Strega 2022 dallo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo – e L’Eterno (2022).
Collabora con la “Gazzetta del Sud”, di cui è stata redattrice per molti anni.
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