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Anticipazione, in versione audio, del libro “Diario di un reduce, il primo dalla campagna di Russia”; onorato di prestare la voce al papà del mio caro amico Enrico. Nel 1940...
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Anticipazione, in versione audio, del libro “Diario di un reduce, il primo dalla campagna di Russia”; onorato di prestare la voce al papà del mio caro amico Enrico.
Nel 1940 un giovane di 25 anni che lavora e ha una fidanzata con la quale progetta il futuro viene chiamato alle armi e spedito con altre migliaia di connazionali a conquistare la Russia nella scelta più scellerata dell’allora governo fascista. Un gran numero di giovani male equipaggiati e inermi contro un nemico invincibile, l’inverno russo. Da quell’inferno tornarono molti meno tra quelli che con dedizione assoluta erano partiti. Tra loro, proprio questo giovane romano, che dopo quattro anni, nel 1945, torna a casa. Solo in età avanzata, grazie alla sua capacità di conservare e rievocare mentalmente le esperienze passate, riempie con scrittura ordinata e regolare un blocco notes ripercorrendo cinque anni di gioventù spezzata, raccontando tutto, la partenza, le battaglie sul fronte del fiume Don, la ritirata, la prigionia e la vita nel campo di concentramento, i rapporti con la popolazione russa, la fine della guerra e il ritorno a casa. Il figlio, dopo la sua morte, decide di farne un libro e un audiolibro per onorarne la memoria.
Mario Peciola (1915 – 2003). Dopo il rientro a Roma nel 1945, riprende il suo lavoro di facchinaggio ai mercati generali di via Ostiense che lascerà solo alla fine degli anni Ottanta. Si sposa con la sua amata Bruna dalla quale ha due figli, Enrico e Assunta. Continua a praticare il gioco del pallone, il suo sport preferito. Rimane, nonostante tutto, legato alla terra russa che visiterà in un viaggio pieno di suggestioni e di ricordi.
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Nel 1940 un giovane di 25 anni che lavora e ha una fidanzata con la quale progetta il futuro viene chiamato alle armi e spedito con altre migliaia di connazionali a conquistare la Russia nella scelta più scellerata dell’allora governo fascista. Un gran numero di giovani male equipaggiati e inermi contro un nemico invincibile, l’inverno russo. Da quell’inferno tornarono molti meno tra quelli che con dedizione assoluta erano partiti. Tra loro, proprio questo giovane romano, che dopo quattro anni, nel 1945, torna a casa. Solo in età avanzata, grazie alla sua capacità di conservare e rievocare mentalmente le esperienze passate, riempie con scrittura ordinata e regolare un blocco notes ripercorrendo cinque anni di gioventù spezzata, raccontando tutto, la partenza, le battaglie sul fronte del fiume Don, la ritirata, la prigionia e la vita nel campo di concentramento, i rapporti con la popolazione russa, la fine della guerra e il ritorno a casa. Il figlio, dopo la sua morte, decide di farne un libro e un audiolibro per onorarne la memoria.
Mario Peciola (1915 – 2003). Dopo il rientro a Roma nel 1945, riprende il suo lavoro di facchinaggio ai mercati generali di via Ostiense che lascerà solo alla fine degli anni Ottanta. Si sposa con la sua amata Bruna dalla quale ha due figli, Enrico e Assunta. Continua a praticare il gioco del pallone, il suo sport preferito. Rimane, nonostante tutto, legato alla terra russa che visiterà in un viaggio pieno di suggestioni e di ricordi.
Diario di un reduce, il primo, dalla campagna di Russia
Diario di un reduce, il primo, dalla campagna di Russia
8 SEP 2020
8 SEP 2020
8 SEP 2020
Anticipazione, in versione audio, del libro “Diario di un reduce, il primo dalla campagna di Russia”; onorato di prestare la voce al papà del mio caro amico Enrico. Nel 1940...
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Anticipazione, in versione audio, del libro “Diario di un reduce, il primo dalla campagna di Russia”; onorato di prestare la voce al papà del mio caro amico Enrico.
Nel 1940 un giovane di 25 anni che lavora e ha una fidanzata con la quale progetta il futuro viene chiamato alle armi e spedito con altre migliaia di connazionali a conquistare la Russia nella scelta più scellerata dell’allora governo fascista. Un gran numero di giovani male equipaggiati e inermi contro un nemico invincibile, l’inverno russo. Da quell’inferno tornarono molti meno tra quelli che con dedizione assoluta erano partiti. Tra loro, proprio questo giovane romano, che dopo quattro anni, nel 1945, torna a casa. Solo in età avanzata, grazie alla sua capacità di conservare e rievocare mentalmente le esperienze passate, riempie con scrittura ordinata e regolare un blocco notes ripercorrendo cinque anni di gioventù spezzata, raccontando tutto, la partenza, le battaglie sul fronte del fiume Don, la ritirata, la prigionia e la vita nel campo di concentramento, i rapporti con la popolazione russa, la fine della guerra e il ritorno a casa. Il figlio, dopo la sua morte, decide di farne un libro e un audiolibro per onorarne la memoria.
Mario Peciola (1915 – 2003). Dopo il rientro a Roma nel 1945, riprende il suo lavoro di facchinaggio ai mercati generali di via Ostiense che lascerà solo alla fine degli anni Ottanta. Si sposa con la sua amata Bruna dalla quale ha due figli, Enrico e Assunta. Continua a praticare il gioco del pallone, il suo sport preferito. Rimane, nonostante tutto, legato alla terra russa che visiterà in un viaggio pieno di suggestioni e di ricordi.
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Nel 1940 un giovane di 25 anni che lavora e ha una fidanzata con la quale progetta il futuro viene chiamato alle armi e spedito con altre migliaia di connazionali a conquistare la Russia nella scelta più scellerata dell’allora governo fascista. Un gran numero di giovani male equipaggiati e inermi contro un nemico invincibile, l’inverno russo. Da quell’inferno tornarono molti meno tra quelli che con dedizione assoluta erano partiti. Tra loro, proprio questo giovane romano, che dopo quattro anni, nel 1945, torna a casa. Solo in età avanzata, grazie alla sua capacità di conservare e rievocare mentalmente le esperienze passate, riempie con scrittura ordinata e regolare un blocco notes ripercorrendo cinque anni di gioventù spezzata, raccontando tutto, la partenza, le battaglie sul fronte del fiume Don, la ritirata, la prigionia e la vita nel campo di concentramento, i rapporti con la popolazione russa, la fine della guerra e il ritorno a casa. Il figlio, dopo la sua morte, decide di farne un libro e un audiolibro per onorarne la memoria.
Mario Peciola (1915 – 2003). Dopo il rientro a Roma nel 1945, riprende il suo lavoro di facchinaggio ai mercati generali di via Ostiense che lascerà solo alla fine degli anni Ottanta. Si sposa con la sua amata Bruna dalla quale ha due figli, Enrico e Assunta. Continua a praticare il gioco del pallone, il suo sport preferito. Rimane, nonostante tutto, legato alla terra russa che visiterà in un viaggio pieno di suggestioni e di ricordi.
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Author | Pasquale Larotonda |
Organization | Pasquale Larotonda |
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