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A cosa serve il teatro? è una serie di podcast realizzati dalla Associazione Culturale Ateatro a partire dagli incontri pubblici organizzati e curati da Oliviero Ponte di Pino a partire...
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A cosa serve il teatro? è una serie di podcast realizzati dalla Associazione Culturale Ateatro a partire dagli incontri pubblici organizzati e curati da Oliviero Ponte di Pino a partire dal 2019.
L’editing, la grafica, le musiche e la narrazione che apre i podcast sono curati da Riccardo Tabilio.
A cosa serve il teatro, oggi, in un momento storico in cui il nostro nutrimento culturale è fatto soprattutto di social network, di informazione, di video, di film e serie che guardiamo online?
A che serve lo spettacolo dal vivo, che appare poco attuale, antico, obsoleto, quando domina il canale dei dispositivi e l’esperienza viene sempre più spesso filtrata da uno schermo?
La risposta non può arrivare solo da chi il teatro lo fa, che nel teatro ha trovato una professione e spesso una ossessione. La risposta deve arrivare anche da chi non fa parte del mondo dello spettacolo, che questo mondo lo frequenta più o meno saltuariamente. E la risposta dovrebbe incuriosire chi a teatro proprio non ci va, per accendere interesse e desiderio.
La provocazione dovrebbe prima di tutti ai giovani, quelli che pensano che il teatro sia un posto vecchio, dove i vecchi vanno a vede cose da vecchi. Come fare in modo che il teatro sia una cosa da giovani?
Per provare a rispondere a questa domanda, la Associazione Culturale Ateatro ha realizzato una serie di podcast, a partire dagli incontri organizzati negli scorsi anni. Il format è basato sull’incontro tra una persona che non si occupa professionalmente di teatri (un architetto, un artigiano, un esperto di social media, un sociologo, un oste…) e un artista o una compagnia che il teatro invece lo fanno.
L’idea è di ceare ponti tra mondi diversi e di aprire prospettive, anche a partire da alcune tra le esperienze più innovative delle nostre scene. Ma soprattutto interrogarsi sul senso del teatro oggi significa interrogarsi più in generale sul senso della cultura oggi.
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L’editing, la grafica, le musiche e la narrazione che apre i podcast sono curati da Riccardo Tabilio.
A cosa serve il teatro, oggi, in un momento storico in cui il nostro nutrimento culturale è fatto soprattutto di social network, di informazione, di video, di film e serie che guardiamo online?
A che serve lo spettacolo dal vivo, che appare poco attuale, antico, obsoleto, quando domina il canale dei dispositivi e l’esperienza viene sempre più spesso filtrata da uno schermo?
La risposta non può arrivare solo da chi il teatro lo fa, che nel teatro ha trovato una professione e spesso una ossessione. La risposta deve arrivare anche da chi non fa parte del mondo dello spettacolo, che questo mondo lo frequenta più o meno saltuariamente. E la risposta dovrebbe incuriosire chi a teatro proprio non ci va, per accendere interesse e desiderio.
La provocazione dovrebbe prima di tutti ai giovani, quelli che pensano che il teatro sia un posto vecchio, dove i vecchi vanno a vede cose da vecchi. Come fare in modo che il teatro sia una cosa da giovani?
Per provare a rispondere a questa domanda, la Associazione Culturale Ateatro ha realizzato una serie di podcast, a partire dagli incontri organizzati negli scorsi anni. Il format è basato sull’incontro tra una persona che non si occupa professionalmente di teatri (un architetto, un artigiano, un esperto di social media, un sociologo, un oste…) e un artista o una compagnia che il teatro invece lo fanno.
L’idea è di ceare ponti tra mondi diversi e di aprire prospettive, anche a partire da alcune tra le esperienze più innovative delle nostre scene. Ma soprattutto interrogarsi sul senso del teatro oggi significa interrogarsi più in generale sul senso della cultura oggi.
6 JAN 2022 · Parlare oggi del rapporto tra teatro e società significa prima di tutto riconoscere che il teatro non è più il mass medium egemone che era stato fino all’Ottocento. Sono arrivati il cinema, la televisione, il digitale, ovvero i dispositivi di riproduzione della realtà che utilizzano lo schermo e possono raggiungere milioni di utenti nello stesso momento. Il teatro invece è per pochi: alcune decine di spettatori, al massimo due o tremila persone nelle sale più grandi.
Dunque il teatro è un’arte per piccoli gruppi, che però può creare esperienze di straordinaria intensità, perché mette in gioco nello stesso spazio e nello stesso tempo i corpi: i corpi degli attori, i corpi degli spettatori. Anche per questo il teatro può avere un impatto molto forte sul corpo della società.
A partire dall’incontro del 4 novembre 2022 al DamsLab (in collaborazione con DAMSLab, Bologna)
4 JAN 2022 · Il teatro è da sempre al centro della città europea, accanto agli edifici che ospitano il potere civile e le funzioni religiose. Il teatro è il luogo della socialità e della cultura.
È spesso il luogo in cui il potere politico si mette in mostra e si racconta, ma in molti casi è anche il luogo da cui parte il pubblico dibattito sui problemi della polis, ovvero della città, a partire dalle contraddizioni e dalle divisioni che attraversano il corpo sociale.
A partire dall’incontro del 14 novembre 2021 al Salone d’Onore della Triennale di Milano (in collaborazione con Triennale Milano).
2 JAN 2022 · Ogni aula di tribunale è anche una scena teatrale, ogni spettacolo è anche un tribunale, dove il pubblico giudica gli attori e gli attori il pubblico, dove si rivivono delitti e castighi, dove il Cristo può dialogare con il Grande Inquisitore per illuminarci sul senso più profondo della giustizia. Sia il giudice sia il teatrante vanno, ciascuno a suo modo, alla ricerca della verità, anche se a volte incontrano l’assurdo…
Forse non tutti sanno che Gherardo Colombo, uno dei magistrati italiani più stimati, ha raccontato e discusso in teatro l’episodio chiave del capolavoro di Dostoevskij, mentre Alessandro Bergonzoni, una delle personalità più esplosive delle nostre scene, è laureato in giurisprudenza.
A partire dall’incontro del 13 febbraio 2020 al Teatro Elfo-Puccini di Milano (in collaborazione con il Teatro Elfo-Puccini)
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A cosa serve il teatro? è una serie di podcast realizzati dalla Associazione Culturale Ateatro a partire dagli incontri pubblici organizzati e curati da Oliviero Ponte di Pino a partire dal 2019.
L’editing, la grafica, le musiche e la narrazione che apre i podcast sono curati da Riccardo Tabilio.
A cosa serve il teatro, oggi, in un momento storico in cui il nostro nutrimento culturale è fatto soprattutto di social network, di informazione, di video, di film e serie che guardiamo online?
A che serve lo spettacolo dal vivo, che appare poco attuale, antico, obsoleto, quando domina il canale dei dispositivi e l’esperienza viene sempre più spesso filtrata da uno schermo?
La risposta non può arrivare solo da chi il teatro lo fa, che nel teatro ha trovato una professione e spesso una ossessione. La risposta deve arrivare anche da chi non fa parte del mondo dello spettacolo, che questo mondo lo frequenta più o meno saltuariamente. E la risposta dovrebbe incuriosire chi a teatro proprio non ci va, per accendere interesse e desiderio.
La provocazione dovrebbe prima di tutti ai giovani, quelli che pensano che il teatro sia un posto vecchio, dove i vecchi vanno a vede cose da vecchi. Come fare in modo che il teatro sia una cosa da giovani?
Per provare a rispondere a questa domanda, la Associazione Culturale Ateatro ha realizzato una serie di podcast, a partire dagli incontri organizzati negli scorsi anni. Il format è basato sull’incontro tra una persona che non si occupa professionalmente di teatri (un architetto, un artigiano, un esperto di social media, un sociologo, un oste…) e un artista o una compagnia che il teatro invece lo fanno.
L’idea è di ceare ponti tra mondi diversi e di aprire prospettive, anche a partire da alcune tra le esperienze più innovative delle nostre scene. Ma soprattutto interrogarsi sul senso del teatro oggi significa interrogarsi più in generale sul senso della cultura oggi.
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L’editing, la grafica, le musiche e la narrazione che apre i podcast sono curati da Riccardo Tabilio.
A cosa serve il teatro, oggi, in un momento storico in cui il nostro nutrimento culturale è fatto soprattutto di social network, di informazione, di video, di film e serie che guardiamo online?
A che serve lo spettacolo dal vivo, che appare poco attuale, antico, obsoleto, quando domina il canale dei dispositivi e l’esperienza viene sempre più spesso filtrata da uno schermo?
La risposta non può arrivare solo da chi il teatro lo fa, che nel teatro ha trovato una professione e spesso una ossessione. La risposta deve arrivare anche da chi non fa parte del mondo dello spettacolo, che questo mondo lo frequenta più o meno saltuariamente. E la risposta dovrebbe incuriosire chi a teatro proprio non ci va, per accendere interesse e desiderio.
La provocazione dovrebbe prima di tutti ai giovani, quelli che pensano che il teatro sia un posto vecchio, dove i vecchi vanno a vede cose da vecchi. Come fare in modo che il teatro sia una cosa da giovani?
Per provare a rispondere a questa domanda, la Associazione Culturale Ateatro ha realizzato una serie di podcast, a partire dagli incontri organizzati negli scorsi anni. Il format è basato sull’incontro tra una persona che non si occupa professionalmente di teatri (un architetto, un artigiano, un esperto di social media, un sociologo, un oste…) e un artista o una compagnia che il teatro invece lo fanno.
L’idea è di ceare ponti tra mondi diversi e di aprire prospettive, anche a partire da alcune tra le esperienze più innovative delle nostre scene. Ma soprattutto interrogarsi sul senso del teatro oggi significa interrogarsi più in generale sul senso della cultura oggi.
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Organization | Ateatro Webzine |
Categories | Performing Arts |
Website | - |
ateatrowebzine@gmail.com |
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