The exact science persuaded to extermination
Jan 27, 2022 ·
3m
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Description
Today, Memorial Day 2022, we remember how cruel human beings can be. And at the same time we remember how compassionate human beings can be. On one side we look...
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Today, Memorial Day 2022, we remember how cruel human beings can be. And at the same time we remember how compassionate human beings can be.
On one side we look out into the Night of cruelty, and then we cling to the light of the compassion of some individuals that we cannot and we must not forget. Among them, Mrs. Liana Millu stands out.
This is how she introduced herself “I am number A 5384 of Auschwitz Birkenau”: even now she is gone. Now more than ever. An eternal, empathic, present. An unparalleled courage. Cruelty tattooed on her body and in her soul in that number.
However for all her life, back in Italy from the extermination camps, she reported her terrible experience, with simple words, straight and compassionate.
To describe her, we quote another known example: “Arendt doesn’t want that what seems ineffable remains unspoken: she doesn’t want us to remain silent because such a deep horror cannot be understood, and its memory cannot be forgotten” Adriana Cavarero “Arendt and the dullness of evil”.
She was born on the 21st December, 1914, died on the 6th February, 2005, deported to Birkenau and survived the Extermination.
Mrs. Liana Millu chose to trust only mankind, refusing the help of Faith in a divine presence. A unique bravery allowing her to face all human difficulties and humanly.
We invite our readers to listen to Mrs. Liana Millu’s voice in the indelible testimonies that can be found on the Internet, such as her interview with Enzo Biagi for “Il Fatto”, in which she drives us to the hell of the Lagers, being at same time Dante, Virgilio and Beatrice. A comet star allowing us to face the abyss, holds our hand and lightens the path she once walked along herself.
She invites us to learn and recognise the signals that drove and could drive to more Holocausts.
Cruelty feeds on the logic of present times.
The absence of Empathy counts the numbers, it can only do that, like the tattooed numbers marking Jews in the extermination camps.
A perverse egosyntony in which human beings become “pieces” to suppress.
Now it’s time to set aside logic and leave space to compassion. At least today.
If not now, when?
Gabriele B.
La scienza esatta persuasa allo sterminio.
Oggi, Giornata della Memoria 2022, ricordiamo quanto l’ essere umano possa essere crudele. Ed allo stesso tempo ricordiamo quanto l’essere umano possa essere compassionevole.
Da una parte ci affacciamo nella Notte della crudeltà, per poi aggrapparci alla luce della compassione di alcuni individui che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Tra essi, spicca la Signora Liana Millu.
Si definiva “Sono Il numero A 5384 di Auschwitz Birkenau”: anche ora che non c’è più. Ora più che mai. Un eterno presente empatico. Un coraggio ineguagliabile. La crudeltà tatuata nel corpo e nell’anima in quel numero.
Tuttavia per tutta la vita , tornata in Italia dai campi di sterminio, raccontò la sua esperienza terribile con parole semplici ,dirette e compassionevoli.
Citiamo per descrivervela un altro esempio noto: “Arendt non vuole che ciò che sembra ineffabile rimanga indicibile: non vuole che si resti in silenzio perché non si può comprendere un orrore così profondo, né che se ne perda la memoria” Adriana Cavarero “Arendt e la banalità del male”
Nata il 21 dicembre 1914 , morta il 6 febbraio 2005, deportata a Birkenau e sopravvissuta allo Sterminio.
La Signora Liana Millu ha scelto di confidare solo nel genere umano, rifiutando l’aiuto della Fede in una presenza divina. Un coraggio unico che le ha permesso di affrontare tutte le difficoltà umane e umanamente.
Invitiamo chi legge ad ascoltare la voce della Signora Liana Millu nelle testimonianze indelebili che si possono trovare in rete, ad esempio la sua intervista con Enzo Biagi per “Il Fatto”, in cui ci accompagna nell’inferno dei Lager, essendo essa stessa Dante, Virgilio e Beatrice. Una stella cometa che ci permette di affacciarci nell’abisso, ci tiene per mano e ci illumina il cammino che essa stessa percorse.
Ci invita a conoscere e riconoscere i segni che portarono e potrebbero portare ad altri Olocausti.
La crudeltà si nutre della logica del presente.
L’assenza di Empatia conta i numeri, sa fare solo quello, come quelli tatuati che marchiavano gli ebrei nei campi di sterminio.
Un egosintonia perversa in cui gli uomini diventano “pezzi” da sopprimere.
Ora è tempo di mettere da parte la logica e dare spazio alla compassione. Almeno oggi.
Se non ora, quando?
Gabriele B.
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On one side we look out into the Night of cruelty, and then we cling to the light of the compassion of some individuals that we cannot and we must not forget. Among them, Mrs. Liana Millu stands out.
This is how she introduced herself “I am number A 5384 of Auschwitz Birkenau”: even now she is gone. Now more than ever. An eternal, empathic, present. An unparalleled courage. Cruelty tattooed on her body and in her soul in that number.
However for all her life, back in Italy from the extermination camps, she reported her terrible experience, with simple words, straight and compassionate.
To describe her, we quote another known example: “Arendt doesn’t want that what seems ineffable remains unspoken: she doesn’t want us to remain silent because such a deep horror cannot be understood, and its memory cannot be forgotten” Adriana Cavarero “Arendt and the dullness of evil”.
She was born on the 21st December, 1914, died on the 6th February, 2005, deported to Birkenau and survived the Extermination.
Mrs. Liana Millu chose to trust only mankind, refusing the help of Faith in a divine presence. A unique bravery allowing her to face all human difficulties and humanly.
We invite our readers to listen to Mrs. Liana Millu’s voice in the indelible testimonies that can be found on the Internet, such as her interview with Enzo Biagi for “Il Fatto”, in which she drives us to the hell of the Lagers, being at same time Dante, Virgilio and Beatrice. A comet star allowing us to face the abyss, holds our hand and lightens the path she once walked along herself.
She invites us to learn and recognise the signals that drove and could drive to more Holocausts.
Cruelty feeds on the logic of present times.
The absence of Empathy counts the numbers, it can only do that, like the tattooed numbers marking Jews in the extermination camps.
A perverse egosyntony in which human beings become “pieces” to suppress.
Now it’s time to set aside logic and leave space to compassion. At least today.
If not now, when?
Gabriele B.
La scienza esatta persuasa allo sterminio.
Oggi, Giornata della Memoria 2022, ricordiamo quanto l’ essere umano possa essere crudele. Ed allo stesso tempo ricordiamo quanto l’essere umano possa essere compassionevole.
Da una parte ci affacciamo nella Notte della crudeltà, per poi aggrapparci alla luce della compassione di alcuni individui che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Tra essi, spicca la Signora Liana Millu.
Si definiva “Sono Il numero A 5384 di Auschwitz Birkenau”: anche ora che non c’è più. Ora più che mai. Un eterno presente empatico. Un coraggio ineguagliabile. La crudeltà tatuata nel corpo e nell’anima in quel numero.
Tuttavia per tutta la vita , tornata in Italia dai campi di sterminio, raccontò la sua esperienza terribile con parole semplici ,dirette e compassionevoli.
Citiamo per descrivervela un altro esempio noto: “Arendt non vuole che ciò che sembra ineffabile rimanga indicibile: non vuole che si resti in silenzio perché non si può comprendere un orrore così profondo, né che se ne perda la memoria” Adriana Cavarero “Arendt e la banalità del male”
Nata il 21 dicembre 1914 , morta il 6 febbraio 2005, deportata a Birkenau e sopravvissuta allo Sterminio.
La Signora Liana Millu ha scelto di confidare solo nel genere umano, rifiutando l’aiuto della Fede in una presenza divina. Un coraggio unico che le ha permesso di affrontare tutte le difficoltà umane e umanamente.
Invitiamo chi legge ad ascoltare la voce della Signora Liana Millu nelle testimonianze indelebili che si possono trovare in rete, ad esempio la sua intervista con Enzo Biagi per “Il Fatto”, in cui ci accompagna nell’inferno dei Lager, essendo essa stessa Dante, Virgilio e Beatrice. Una stella cometa che ci permette di affacciarci nell’abisso, ci tiene per mano e ci illumina il cammino che essa stessa percorse.
Ci invita a conoscere e riconoscere i segni che portarono e potrebbero portare ad altri Olocausti.
La crudeltà si nutre della logica del presente.
L’assenza di Empatia conta i numeri, sa fare solo quello, come quelli tatuati che marchiavano gli ebrei nei campi di sterminio.
Un egosintonia perversa in cui gli uomini diventano “pezzi” da sopprimere.
Ora è tempo di mettere da parte la logica e dare spazio alla compassione. Almeno oggi.
Se non ora, quando?
Gabriele B.
Information
Author | The Thinking Watermill Society |
Organization | The Thinking Watermill Society |
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