Tatuaggio, una moda che può diventare filosofia
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Forse poche mode hanno dilagato tanto quanto sta facendo da qualche anno a questa parte il tatuaggio, diventato ormai tendenza in una parte sempre più significativa della popolazione, in particolare...
show moreCesare Lambroso, il padre della moderna criminologia, considerava il tattoo alla stregua di un sintomo psichiatrico, «patrimonio di soggetti anomali, tendenzialmente devianti o criminali». Una lettura oggi del tutto improponibile, semplicemente fuori da una realtà in cui il tatuaggio è uno degli elementi figurativi più importanti della dimensione spettacolare ed esibizionistica della società dell'immagine. Le cose sono a tal punto cambiate che sembra ormai possibile affermare l'esistenza di «un'età del tatuaggio», un tempo in cui il disegno sulla pelle diventa «il testimone sensibile di una trasformazione più generale», e non soltanto all'interno del nostro universo simbolico. È questa una delle tesi contenute nell'ultimo libro del filosofo torinese Federico Vercellone, ordinario di Estetica e tra i più noti studiosi dell'ermeneutica contemporanea applicata alla teoria delle immagini, Filosofia del tatuaggio, che ci presenta oggi Dario Campione. Buon ascolto!
Information
Author | Corriere del Ticino |
Organization | Corriere del Ticino |
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