Stanno licenziando Copywriter per fare scrivere contenuti a ChatGPT

Mar 6, 2023 · 20m 57s
Stanno licenziando Copywriter per fare scrivere contenuti a ChatGPT
Description

FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 33 - 6 Marzo 2023Di cosa parliamo* Il licenziamento dei Copywriter e Fornitori* L’era della pessima qualità dei...

show more
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 33 - 6 Marzo 2023Di cosa parliamo* Il licenziamento dei Copywriter e Fornitori* L’era della pessima qualità dei contenuti* SEO: è il momento di rifare la Keyword Strategy* YouTube ha i Podcast: un’Internet sempre più Liquida* Meta vuole spingere i messaggi broadcast* Lo stato delle subscriptions* La mossa di Amazon in Europa* Strumenti e cose da leggerePremessa: oggi alle 16:00 su FastForward avremo una live su Wordpress e GeneratePress. Vi consiglio di seguirla se usate WordPress perché vi si aprirà un mondo. Nelle prossime live parleremo di Shopify e SEO il 13 Marzo, mentre da definire le date di E-commerce e Social Ads, Performance Max e Advertising.Ogni lunedì alle 16:00 vi aspetto su FastForward.Ho due importanti novità per quanto riguarda il WMF: è stato annunciato Manuel Castells, premio Balzan per la sociologia e professore in Comunicazione presso University of Southern California. Sarà un onore ascoltarlo. Mentre il 4 Aprile il WMF realizza a Bologna l'AI Conference: il seminario avanzato sull'Intelligenza Artificiale per i professionisti del Futuro. Ci saranno interventi pratici ed avanzati. Prima dell’approfondimento di oggi vi metto il link a due posizioni lavorative che stiamo cercando in Search On:* SEO Specialist Junior* Account PM JuniorIL LICENZIAMENTO DI COPYWRITER E FORNITORIA dicembre scrivevo una cosa che sta avvenendo, con molto dispiacere. In sostanza facevo questo ragionamento:* Internet è stata inondata di contenuti di scarsa qualità, perché che vuoi che sia, facciamoli 150 articoli di 300 parole. Non c’è stato modo di arrestare queste porcate, riempiendo pagine di testi che qualcuno ha detto che servono per la SEO.* Sono state portate all’estremo tecniche inutili come la Keyword Density o robe come il clickbait.* Al livello in cui siamo, l’Intelligenza Artificiale scrive meglio questi contenuti.* Chi sa scrivere davvero, invece, è su un’altra categoria. Sono poche queste persone e in più sono state massacrate da sedicenti Guru che gli hanno rotto le scatole con le parole chiave.Ma c’è un problema. Ed è chi prende le decisioni. E chi prende le decisioni non ha competenza per prenderle. Quindi scrivevo: chi ha commissionato un lavoro di pessima qualità perché comunque andava bene? Secondo voi quelle stesse persone quanto ci metteranno a sostituire la scrittura fatta da persone con dei semplici copia&revisiona&incolla?Sono almeno 10 le persone che in questi due mesi mi hanno scritto in privato o chiamato al telefono per raccontarmi cosa stanno vedendo: persone licenziate, agenzie sostituite. Attenzione: questa azione non viene fatta con un piano che prevede il supporto di qualche algoritmo generativo per la scrittura. C’è proprio una sostituzione senza alcun senso.Il meccanismo è il solito. Chi decide non conosce.Io insito: ad Open AI sono stati IRRESPONSABILI. Questo è un esempio, ma c’è una quantità di persone molto importante che non è in grado di capire cosa ha in mano. E questa cosa a cascata creerà problemi a più livelli.Si può usare un metodo di AI per aiutarci nei testi? Sì, di automatismi ne abbiamo già da anni e possiamo sicuramente aumentare i metodi che usiamo per i contenuti. Ma questo è un processo che va fatto con una grande consapevolezza, cultura, formazione.Invece siamo alle solite.Il caso più eclatante sta avvenendo a CNET raccontato da The Verge: nonostante i grandi errori commessi tramite l’AI da CNET, che è stata costretta a rivedere molti dei suoi articoli, stanno licenziando il 10% dei giornalisti e saranno sostituiti dall’intelligenza artificiale.Attenzione però: probabilmente la testata sta per abbassare di molto la qualità dei suoi contenuti. Primo, hanno dichiarato che lo fanno per concentrarsi sulla SEO e su Google, secondo per il modello di business che punta all’affiliation marketing.È una tendenza poco forte in Italia, ma che negli ultimi anni sta facendo virare molte testate. La domanda però che ora dovrebbe venire è: ma davvero l’Intelligenza Artificiale produce contenuti di una qualità maggiore rispetto a chi scrive? L’ERA DELLA PESSIMA QUALITÀ DEI CONTENUTIL’aggiornamento delle linee guida di Google Search sui contenuti generati dall’AI precisa una serie di concetti da evidenziare:* Google da anni ha sistemi che puntano a premiare la qualità* Google da anni ha sistemi che puntano a penalizzare lo spamCome è prodotto l’articolo non è rilevante se hai già in pancia questi sistemi. E quindi vengo alla questione: ma anche licenziando le persone che scrivono testi di dubbia qualità e sostituendole con metodi di intelligenza artificiale generativa che fanno un po’ meglio quel lavoro…pensate che questi signori risolveranno il problema?NO. Questo non avverrà. Purtroppo per comprenderne il motivo dobbiamo tornare alle scuole elementari della SEO. O forse all’asilo.Purtroppo c’è un grande equivoco. La qualità che intendiamo noi non è la qualità che premia Google. Se nel 2023 non abbiamo ancora compreso un concetto così semplice c’è un problema di fondo. Questa è la situazione odierna: si stanno usando metodi come ChatGPT senza capire cosa stiamo facendo. L’AI generativa è uno strumento e fa bene cose molto precise, tra le quali aiutare le persone a concentrarsi nelle fasi più strategiche e togliere pesi inutili al lavoro ripetitivo. Invece la stiamo usando per sostituire le persone: che grave errore.Facciamo 4-5 passi in più.In questo aggiornamento Google chiede alle persone di dichiarare in che modo l’articolo o il testo è prodotto. E pone anche l’accetto sul fatto che gli automatismi, nei testi, ci sono da molti anni nell’editoria. Come per dire: BUONGIORNO GENTE. Il fatto che dica di indicare il processo di come l’articolo è prodotto mi ricorda tanto il rel=nofollow e i suoi fratelli (sponsored e ugc). Quello per Google è stato un training importante per il suo machine learning. Arriveranno presto etichette per segnalare in modo ufficiale il processo? Incominceremo a vedere scritte tipo Contenuto scritto al 100% da essere umani? Vedremo l’hashtag #aifree?Tutte cose possibili.La cosa interessante è che subito dopo ha aggiornato le linee guida per la creazione di contenuti. Su questo aggiornamento è ottimo il contributo di Mariachiara Marsella.Nelle linee guida sono indicate domande relative ai contenuti, ma categorizzate in 3 aree differenti:* contenuti e qualità* competenza di chi scrive* presenza e produzionePoi ci sono altre due categorie per spiegare che (1) i contenti devono essere pensati per le persone e che (2) bisogna evitare la creazione di contenuti pensati per i motori di ricerca.In pratica quello che sta facendo CNET è sbagliato in partenza.Sostituire in todo le persone con ChatGPT, ad esempio, farà crollare il sito nel lungo periodo. Proprio perché verranno meno i parametri fondamentali sui quali si basa una presenza SEO.Ma ancora siamo lontani dai passi in più che dovremmo fare: la qualità di una risorsa non si basa semplicemente sul testo :DEh no, non è una questione di video e immagini da aggiungere, ma di altro.La qualità di una pagina si basa sul suo scopo; se in realtà ha uno scopo benefico può puntare ad ottenere la massima qualità raggiungibile, altrimenti se è uno scopo semplice è quasi impossibile.Questo è un buon test: se una persona non ha capito l’ultima frase che ho detto non è in grado di comprendere cosa è la qualità per Google. Come pensate che possa mai creare un contenuto di qualità? Ma oltre a questo la qualità si base sui Contenuti Pertinenti e sugli Intenti delle persone. Non sono due espressioni a caso: sono riferimenti importanti nella SEO.Vogliamo parlare dell’EEAT? È proprio citato nelle linee guida: esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità. Fate ben attenzione: scrivere articoli con l’Intelligenza Artificiale Generativa come sta accadendo oggi significa perdere di affidabilità, competenza ed esperienza. E nel lungo periodo, anche
show less
Information
Author Giorgio Taverniti
Organization Giorgio Taverniti
Website -
Tags
-

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Podcast Cover

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search