SQUILLACE - Tappa 17 del «Viaggio sulla Riva dello Jonio» di George Gissing
Sep 10, 2023 ·
32m 17s
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Description
Mi trovo a viaggiare in Magna Grecia, in compagnia del viaggiAutore inglese George Gissing e del suo libro-guida «Sulla riva dello Jonio» che racconta del suo viaggio svolto nell’inverno del...
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Mi trovo a viaggiare in Magna Grecia, in compagnia del viaggiAutore inglese George Gissing e del suo libro-guida «Sulla riva dello Jonio» che racconta del suo viaggio svolto nell’inverno del 1897: un viaggio alla ricerca dei luoghi nei quali fiorì la Civiltà Magno Greca, alla luce del suo interesse umano e letterario per il mondo classico.
Squillace, la virgiliana “Scylaceum” dei naufraghi, era la dimora scelta da Cassiodoro, illuminato uomo politico del vecchio mondo romano, che fu il suo rifugio quando si fece monaco.
Da Catanzaro, in carrozza, il sole non lo vidi per tutto il resto della giornata, mentre la pioggia ci sferzava, il vento agitava tutto il fogliame come le onde di un mare in tempesta.
Arrivammo in cima, poi vi fu una brusca: «Ecco l’albero signore».
Eravamo all’inizio di una strada priva di lastrico, con ai lati squallidi tuguri, una strada che la pioggia aveva trasformato in un fiume di fango.
Davanti a me una baracca, una misera capanna di breccia intonacata, con macchie di vecchio sudiciume.
Sopra la porta lessi: “Osteria centrale” e una scritta più pretenziosa: “Albergo nazionale”.
Dalla porta si entrava in una lurida cucina e fui introdotto in una stanza che fungeva da sala da pranzo, ma in tempi normali era una camera da letto.
Squillace: https://goo.gl/maps/bC1ELcNvPaNufon38
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Squillace, la virgiliana “Scylaceum” dei naufraghi, era la dimora scelta da Cassiodoro, illuminato uomo politico del vecchio mondo romano, che fu il suo rifugio quando si fece monaco.
Da Catanzaro, in carrozza, il sole non lo vidi per tutto il resto della giornata, mentre la pioggia ci sferzava, il vento agitava tutto il fogliame come le onde di un mare in tempesta.
Arrivammo in cima, poi vi fu una brusca: «Ecco l’albero signore».
Eravamo all’inizio di una strada priva di lastrico, con ai lati squallidi tuguri, una strada che la pioggia aveva trasformato in un fiume di fango.
Davanti a me una baracca, una misera capanna di breccia intonacata, con macchie di vecchio sudiciume.
Sopra la porta lessi: “Osteria centrale” e una scritta più pretenziosa: “Albergo nazionale”.
Dalla porta si entrava in una lurida cucina e fui introdotto in una stanza che fungeva da sala da pranzo, ma in tempi normali era una camera da letto.
Squillace: https://goo.gl/maps/bC1ELcNvPaNufon38
Information
Author | Giuseppe Cocco |
Organization | Giuseppe Cocco |
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