Essendo una romanticona, questo podcast in particolare ha da subito attirato la mia attenzione e mi è piaciuto molto.
Ho trovato gli argomenti trattati molto interessanti e per niente banali, infatti credo facciano riflettere molto. L’accompagnamento delle canzoni è davvero d’aiuto per comprendere le diverse storie trattate oltre che a far fluire meglio i due racconti.
Nel primo racconto si parla di una relazione ossessiva, nata proprio per saziare il bisogno del possesso, una relazione in cui la coppia non si ama veramente, o perlomeno il sentimento non è reciproco.
“Sono solo un giocattolo per te, non mi hai mai amato. Ti sei accontentato di me perchè potevi possedermi” o ancora “Questo non è amore, ma ancora mi illudo. Mi fai sentire sbagliata, mi vuoi solo quando sto bene...ma io non voglio lasciarti”. Questi sono degli esempi di frasi citate nel podcast che sono quelle che mi hanno fatto maggiormente riflettere...Io credo che siano importanti segnali per riconoscere di stare accanto ad una persona tossica nella nostra vita. Una persona che ti usa per il piacere di possederti, che non ti ama veramente per quello che sei, o ancora peggio ti fa sentire sbagliata o ti vuole accanto per convenienza quindi esclusivamente quando gli fa comodo e per suoi interessi, una persona del genere non può di certo essere quella giusta per noi, e nemmeno una presenza sana da avere accanto. La ragazza è consapevole di non essere amata veramente come meriterebbe, si sente usata ma nonostante tutto preferisce resistere e subire. Qui io non condivido affatto questa idea, per i motivi che ho spiegato sopra credo appunto che anche per semplice dignità sia giusto allontanare persone del genere, si tratta anche di amor proprio. C’è anche da dire che nel periodo in cui viviamo cerchiamo sempre tante approvazioni dagli altri per stare bene con noi stessi, vogliamo essere sempre circondati da più persone possibili pur di non rimanere soli, ci accontentiamo di chiunque pur di sentirci amati senza chiederci se noi per primi siamo in grado di amare. Se noi non siamo in grado di amare, in primis noi stessi, come possiamo pretendere che sia qualcun'altro a farlo per noi? La risposta è che se non siamo noi ad amarci, nessuno lo farà al posto nostro.
Nel secondo racconto la storia ha un altro finale, che è quello che condivido. La bambina piange e soffre per la sua perdita ma sa che la bambola è libera, può viaggiare per il mondo e vivere nuove esperienze. Mi è piaciuta molto questa storia, inseguire la libertà, essere liberi. Non possiamo rimanere bloccati in relazioni ormai spente che non ci rendono più felici, dobbiamo andare avanti e liberarci. Solo così possiamo cogliere tutte le sorprese che la vita ci offre.