Ricordando Alberto Arbasino "Premio Bottari Lattes 2013"
Mar 24, 2020 ·
10m 13s
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Description
Ricordando Alberto Arbasino "Premio Bottari Lattes Grinzane 2013" "L'ingegnere in blu" Adelphi www.adelphi.it Alberto Arbasino Scrittore, giornalista e critico italiano (Voghera, Pavia, 1930 - ivi 2020). Di formazione giuridica, negli...
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Ricordando Alberto Arbasino
"Premio Bottari Lattes Grinzane 2013"
"L'ingegnere in blu"
Adelphi
www.adelphi.it
Alberto Arbasino
Scrittore, giornalista e critico italiano (Voghera, Pavia, 1930 - ivi 2020). Di formazione giuridica, negli anni Sessanta aderì alla neoavanguardia (Gruppo 63), dando inizio a una feconda carriera letteraria come romanziere, saggista e poeta e improntando tutte le sue opere di un profondo e costante impegno civile. Assiduo collaboratore di importanti quotidiani e periodici, è stato anche valente critico teatrale e musicale.
fonte: www.treccani.it
Gadda, che com’è noto era un «celibatario solo come uno stecco», non ha mai proliferato né intrattenuto progenie alcuna, neppure in senso lato. Chi, d’altra parte, potrebbe immaginarlo organizzare un cenacolo in pizzeria o fondare una rivista di tendenza o piazzare rampanti discepoli nella redazione di un giornale o alla Rai? Eppure il destino letterario sembra averlo, per vie misteriose, risarcito. Negli anni Cinquanta, quando ancora non aveva pubblicato il Pasticciaccio e molti critici lo consideravano solo un «eccentrico» o un umorista «cincischiato», Gadda trova improvvisamente, in una piccola schiera di scrittori ‘irregolari’ e ‘sperimentali’ che hanno adorato "L’Adalgisa", dei giovani ammiratori disinteressati ed entusiasti. Fra quei ‘nipotini’ c’è soprattutto Alberto Arbasino, che, come provano "L’Anonimo lombardo" e poi "Fratelli d’Italia", dal grande macaronico sembra avere ereditato non solo la derisoria violenza della scrittura, ma anche la cultura cosmopolita ed eclettica, lo humour travolgente, l’insofferenza per il «tritume delle correnti obbligative». Finalmente, all’Ingegnere di cui è stato amico e sodale, Arbasino ha dedicato un irresistibile ritratto che forse è anche un autoritratto, dove ora gli lascia la parola e si sottrae come uno scrupoloso scrivano, ora si concede appassionati esercizi di lettura, ora mescola alla voce di Gadda la sua, regalando anche a noi, come in un ‘private show’, briosi calembours, brandelli di conversazioni che paiono dossiane ‘note azzurre’, pettegolezzi e reparties alla moda, ricordi personali e amene celie, ironiche filologie e fonologie – l’‘aura del tempo’ che i giovani fans di allora cercavano di trasmettere a quel signore in blu ritroso ma pieno di curiosità ‘extravaganti’ e illimitata cortesia.
Con L’Ingegnere in blu, uscito nel 2008 e dedicato a Carlo Emilio Gadda, Alberto Arbasino è ivincitore della sezione "La Quercia" del Premio Bottari Lattes Grinzane 2013, dedicata a opere di autori affermati a livello internazionale che si siano dimostrate meritevoli di un condiviso apprezzamento critico e di pubblico nel corso del tempo.
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fonte: www.treccani.it
Gadda, che com’è noto era un «celibatario solo come uno stecco», non ha mai proliferato né intrattenuto progenie alcuna, neppure in senso lato. Chi, d’altra parte, potrebbe immaginarlo organizzare un cenacolo in pizzeria o fondare una rivista di tendenza o piazzare rampanti discepoli nella redazione di un giornale o alla Rai? Eppure il destino letterario sembra averlo, per vie misteriose, risarcito. Negli anni Cinquanta, quando ancora non aveva pubblicato il Pasticciaccio e molti critici lo consideravano solo un «eccentrico» o un umorista «cincischiato», Gadda trova improvvisamente, in una piccola schiera di scrittori ‘irregolari’ e ‘sperimentali’ che hanno adorato "L’Adalgisa", dei giovani ammiratori disinteressati ed entusiasti. Fra quei ‘nipotini’ c’è soprattutto Alberto Arbasino, che, come provano "L’Anonimo lombardo" e poi "Fratelli d’Italia", dal grande macaronico sembra avere ereditato non solo la derisoria violenza della scrittura, ma anche la cultura cosmopolita ed eclettica, lo humour travolgente, l’insofferenza per il «tritume delle correnti obbligative». Finalmente, all’Ingegnere di cui è stato amico e sodale, Arbasino ha dedicato un irresistibile ritratto che forse è anche un autoritratto, dove ora gli lascia la parola e si sottrae come uno scrupoloso scrivano, ora si concede appassionati esercizi di lettura, ora mescola alla voce di Gadda la sua, regalando anche a noi, come in un ‘private show’, briosi calembours, brandelli di conversazioni che paiono dossiane ‘note azzurre’, pettegolezzi e reparties alla moda, ricordi personali e amene celie, ironiche filologie e fonologie – l’‘aura del tempo’ che i giovani fans di allora cercavano di trasmettere a quel signore in blu ritroso ma pieno di curiosità ‘extravaganti’ e illimitata cortesia.
Con L’Ingegnere in blu, uscito nel 2008 e dedicato a Carlo Emilio Gadda, Alberto Arbasino è ivincitore della sezione "La Quercia" del Premio Bottari Lattes Grinzane 2013, dedicata a opere di autori affermati a livello internazionale che si siano dimostrate meritevoli di un condiviso apprezzamento critico e di pubblico nel corso del tempo.
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