Leonardo Academy. Pillole di Qualità, Ambiente e Sicurezza

A cura di Gianfranco Rocchi – pre sales account manager Leonardo Srl / Lombardia

Prima puntata – 23/01/2017

ATMOSFERE ESPLOSIVE. COSA SONO E COME PROPORRE IL SERVIZIO

Incontriamo Giordano Frigerio per parlare con lui di Atmosfere Esplosive

D: Facciamo un po' di chiarezza nei concetti. Spiegaci innanzitutto cos'è una esplosione e cos'è esattamente una atmosfera esplosiva.
R: Una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta. Affinché un esplosione avvenga devono essere presente tre elementi: il comburente (l'ossigeno presente nell'aria), un combustibile (gas, vapore o polvere) ed una sorgente di innesco (scintille di origine meccanica, fiamme libere o punti incandescenti, cariche elettrostatiche, radiazioni ionizzanti, apparecchiature elettriche, ecc.)..
D: Quindi abbiamo visto che perché avvenga un'esplosione è necessario che combustibile, comburente ed innesco si trovino in una configurazione particolare. Ma cosa può esplodere? Quando pensiamo ad un'esplosione istintivamente ci vengono in mente i depositi di combustibile, le bombole di gas, ma esistono esplodenti che sembrano apparentemente innoqui.
R: Tutto ciò che è combustibile (gas, vapore o polvere). Rispetto ai vapori ed ai gas, il pericolo di esplosione dovuto alle polveri viene spesso sottovalutato pur essendo quello spesso più devastante. Molti prodotti, apparentemente innocui (come farina, zucchero, plastiche, legno, pesticidi, metalli), una volta dispersi in aria come polveri possono determinare esplosioni tanto più violente quanto più piccole sono le particelle di polvere.
D: Insomma sono moltissimi i materiali e le lavorazioni che, in determinate condizioni, posono dare luogo ad esplosioni, si tratta di un rischio molto diffuso nelle aziende. È così?
R: Si, è un rischio presente in quasi tutte le aziende. Basti pensare all’impianto di riscaldamento e alle centrali termiche che sono alimentate a metano o gpl che sono gas infiammabili. Alle postazioni di ricarica dei carrelli elevatori, in quanto nella fase terminale della ricarica dalla batteria può liberarsi idrogeno. Insomma tutto ciò che è infiammabile sia esso gas, vapore o polvere è potenzialmente esplosivo.
6 luglio 2007 – Esplosione del Molino Cordero di Fossano (CN) 5 morti
2007 esplosione in un’acciaieria in piemonte 7 morti
2006 oleificio 6 morti
2005 impianto petrolchimico in uK
gli incidenti sono vari e tutti drammatici.
D: Abbiamo visto cos'è un'atmosfera esplosiva, quale rischio comporta. Ora vediamo in cosa consiste la valutazione del rischio atmosfere esplosive . Innanzitutto qual'è la normativa che regola questa tematica.
R: NUOVA DIRETTIVA EUROPEA 2014/34/UE
Il nostro punto di riferimento è sempre il dlgs 81/08, che ci dice che dobbiamo valutare tutti i rischi e pertanto dobbiamo anche valutare il rischio esplosione. Per individuare, invece, le aree con atmosfere esplosive ci vengono in aiuto le norme CEI del comitato elettrotecnico italiano ed in particolare la
Cei 31-35 per i gas e vapori
Cei 31- 52 per le polveri.
Poi abbiamo tutte le normative di “settore” per le costruzioni e per gli impianti elettrici in aree con atmosfere esplosive.
D: Quindi quando è obbligatoria la valutazione del rischio atmosfere esplosive? Quali sono invece le fattispecie esclusi dal campo di applicazione di questa normativa.
R: Si è obbligatoria, è altresì importante sottolineare che ci occupiamo di ambienti di lavoro e di valutazione del rischio esplosione negli ambienti di lavoro. Quindi non ci stiamo occupando di marcatura CE e Atex di macchine o impianti, argomento questo che ha un suo filone normativo specifico.
D:In questo contesto quali sono gli obblighi del datore di lavoro ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni?
R: Il datore di lavoro deve effettuare la valutazione del rischio esplosione e successivamente individuare le misure di prevenzione e protezione necessarie a ridurre il rischio
D:Come si struttura una valutazione del rischio esplosione?
R: Una valutazione del rischio esplosione parte sicuramente da un sopralluogo negli ambienti lavoro. Dalla raccolta delle informazioni sui materiali e prodotti utilizzati (esempio schede di sicurezza dei prodotti infiammabili). Dalla raccolta delle informazioni sulle dimensioni della struttura e delle aereazioni o degli impianti di aspirazione. Successivamente, tramite l’ausilio di un software, si calcola l’estensione delle zone con atmosfere esplosive e poi si procede alla valutazione del rischio
D: In termini pratici, quali indizi possono suggerire la necessità o la presenza di una valutazione atex già applicata e quindi la possibilità di proporre servizi affini (sistemi di protezione, valutazioni integrative, etc.)
R: La prima cosa da verificare è la presenza o meno di prodotti (gas vapori o polveri) infiammabili. Se sono presenti potenzialmente abbiamo anche la presenza di atmosfere esplosive e quindi poi si potrà anche controllare se le macchine presenti nei vari reparti sono adeguate o meno.
D: In conclusione, quali sono gli elementi di vantaggio competitivo su cui puntare per proporre il servizio di valutazione delle atmosfere esplosive?
R: Utilizzo di software CEI per la verifica dell’estensione delle aree e supporto tecnico per individuare delle soluzioni per ridurre il rischio derivante da atmosfere esplosive.

Scarica qui la check-list commerciale per l’individuazione delle caratteristiche atex di un ambiente di lavoro https://1drv.ms/w/s!An5a7pmzax-EjP80HSHT-R4EqnDkWw



musiche di Lorenzo Tempesti – http://www.suonimusicaidee.it