Grazie a Gesù per lo sguardo sempre di forte vicinanza che ha per ciascuno di noi e grazie al nostro Arcivescovo Roberto per la profonda sensibilità di uomo, di teologo, di cristiano e di guida della nostra Chiesa, con cui annuncia e testimonia lo sguardo degli occhi di Dio per ogni essere umano, soprattutto là dove la fragilità e la vulnerabilità della vita provocano maggiore sofferenza e difficoltà. Molto bella la figura di Giovanni Battista, che, da sincero e autentico cercatore di Dio, ha saputo farsi guidare da quello sguardo profetico, di cui c'è tanto bisogno ancora e soprattutto oggi, come bene ci ricorda il nostro Arcivescovo. Solo quello sguardo, che la cultura dello scarto spesso dimentica, dona senso alla vita di ogni uomo e di ogni donna, perchè ne difende fino in fondo la più grande, la più profonda e indelebile dignità. Come ci sottolinea il nostro Arcivescovo, ciascuno di noi è figlio amatissimo di Dio, al di là dei suoi pregi e dei suoi limiti; è figlio amatissimo di Dio per il fatto stesso di essere figlio. E ricordare questo all'umanità è la grande missione della Chiesa, che, con il suo umile servizio, ricorda agli uomini e alle donne di ogni tempo ciò che sovente essi dimenticano. Davvero importante la necessità di cogliere l'unicità di ogni uomo e di ogni donna, che gli sguardi quantitativi, pur necessari nella realtà, non possono però vedere pienamente. Là dove lo sguardo sociologico, economico, politico e geopolitico si trovano a fare i conti con i limiti dell'indagine umana, lo sguardo profetico aiuta invece a scorgere tutto quel fascio di desideri e di attese che c'è in ognuno di noi e che questo mondo non potrà mai colmare. Ci aiutino la Vergine Consolata e Giovanni Battista ad essere sempre annunciatori e testimoni appassionati dello sguardo di Dio. Buona settimana!