Moura, Mali: il metodico terrore plurisperimentato
Apr 20, 2022 ·
23m 6s
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Description
https://ogzero.org/regione/sahel/ Fine di un sistema e di un equilibrio regionale? Il massacro di Moura, vicino a Mopti, un paese abitato da peule, allevatori (considerati collaborazionisti della Katiba Macina); da sempre...
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https://ogzero.org/regione/sahel/ Fine di un sistema e di un equilibrio regionale?
Il massacro di Moura, vicino a Mopti, un paese abitato da peule, allevatori (considerati collaborazionisti della Katiba Macina); da sempre in contrasto con le milizie dogon, già protagoniste di massacri negli anni scorsi. Non è un caso che l'esercito Fama, a cui si sono aggiunte presenze di uomini caucasici che parlavano una lingua "strana" non francese (probabilmente affiliati alla Wagner), abbiano scelto il venerdì di mercato bovino per effettuare la strage.
Con il golpe filorusso e l'uscita di scena dell'esercito francese, il governo maliano sta adottando un modus operandi sbrigativo, incentrato sul terrore pianificato (e tutto il pregresso con la cacciata di Onu e francesi; l'attenzione a fare terra bruciata dimostra l'adozione dello stampo algerino anni Novanta), per dimostrare che è in grado di smantellare le centrali jihadste nel Centronord del paese, laddove ha fallito la forza coloniale. Quei metodi sono gli stessi adottati nella più famosa e contemporanea strage di civili di Bucha, penetrata dalle stese menti malate della Wagner (con cui non a caso è stato stipulato un contratto, che prevede proprio quel tipo di professionalità), già testato in Siria, come ci ha sottolineato in questa interessante analisi Edoardo Baldaro, ricercatore e analista esperto di Sahel, che da poco per il Mulino ha pubblicato con Luca Raineri Jihad in Africa. Terrorismo e controterrorismo nel Sahelst.
Oltre al Mali ci sono i paesi limitrofi che potrebbero essere interessati a fenomeni jihadisti e con @EdoardoBaldaro si è parlato anche di questo allargamento sia a sud in Benin e Togo, sia negli altri paesi del golfo di Guinea, dove c'è un contesto fertile. Andrà verificato che i poteri forti locali non si siano indeboliti (come l'imam Dicko, ma soprattutto dopo la morte di Sumeilu Bubei Maiga sono venute meno le reti dei suoi contatti), soprattutto quelli maliani che hanno in qualche modo appoggiato il governo di transizione e ora sono un po' bruciati dal pragmatismo della giunta.
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Il massacro di Moura, vicino a Mopti, un paese abitato da peule, allevatori (considerati collaborazionisti della Katiba Macina); da sempre in contrasto con le milizie dogon, già protagoniste di massacri negli anni scorsi. Non è un caso che l'esercito Fama, a cui si sono aggiunte presenze di uomini caucasici che parlavano una lingua "strana" non francese (probabilmente affiliati alla Wagner), abbiano scelto il venerdì di mercato bovino per effettuare la strage.
Con il golpe filorusso e l'uscita di scena dell'esercito francese, il governo maliano sta adottando un modus operandi sbrigativo, incentrato sul terrore pianificato (e tutto il pregresso con la cacciata di Onu e francesi; l'attenzione a fare terra bruciata dimostra l'adozione dello stampo algerino anni Novanta), per dimostrare che è in grado di smantellare le centrali jihadste nel Centronord del paese, laddove ha fallito la forza coloniale. Quei metodi sono gli stessi adottati nella più famosa e contemporanea strage di civili di Bucha, penetrata dalle stese menti malate della Wagner (con cui non a caso è stato stipulato un contratto, che prevede proprio quel tipo di professionalità), già testato in Siria, come ci ha sottolineato in questa interessante analisi Edoardo Baldaro, ricercatore e analista esperto di Sahel, che da poco per il Mulino ha pubblicato con Luca Raineri Jihad in Africa. Terrorismo e controterrorismo nel Sahelst.
Oltre al Mali ci sono i paesi limitrofi che potrebbero essere interessati a fenomeni jihadisti e con @EdoardoBaldaro si è parlato anche di questo allargamento sia a sud in Benin e Togo, sia negli altri paesi del golfo di Guinea, dove c'è un contesto fertile. Andrà verificato che i poteri forti locali non si siano indeboliti (come l'imam Dicko, ma soprattutto dopo la morte di Sumeilu Bubei Maiga sono venute meno le reti dei suoi contatti), soprattutto quelli maliani che hanno in qualche modo appoggiato il governo di transizione e ora sono un po' bruciati dal pragmatismo della giunta.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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