Monica Longobardi "Premio Ostana"
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Monica Longobardi“Premio Ostana” Scritture in Lingua Madre Ostana, dal 23 al 25 giugno 2023 https://premioostana.it/ Qui ten la lenga, ten la clau” Premio Ostana scritture in lingua madre – ecrituras...
show moreScritture in Lingua Madre
Ostana, dal 23 al 25 giugno 2023
https://premioostana.it
Qui ten la lenga, ten la clau”
Premio Ostana
scritture in lingua madre – ecrituras en lenga maire
è un appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana, paese occitano di 85 abitanti in Valle Po ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo, per un festival della biodiversità linguistica.
Venerdì 23 giugno 2023
dopo la presentazione del libro Aidre dë vitto – Mirtilli di Vita di Marco Mastrocola
L’occitano e l’università: un rapporto complesso
Conversazione con Monica Longobardi, Premio Traduzione
A cura di: Matteo Rivoira
Monica Longobardi si è formata all’Università degli Studi di Pisa, vincendo poi un Dottorato di ricerca presso L’Università “La Sapienza” di Roma. Da docente di Materie letterarie e Latino ai Licei, ha pubblicato molti saggi e volumi di didattica dell’italiano e del latino, tra cui uno dedicato alla ludolinguistica (Vanvere, Carocci, 2011). Dal 1992 ha collaborato con l’IRRSAE Emilia-Romagna in qualità di docente formatore.
Dal 1996 al 2021 ha insegnato Filologia Romanza presso le Università di Siena e di Ferrara. Nel suo ruolo di docente universitaria, si occupata di lirica provenzale, di letteratura francese medievale, di retorica e dialettica, di traduzione letteraria delle lingue romanze. Ha tradotto anche il Satyricon di Petronio (Barbera, 2008; Rusconi, 2015) e le Metamorfosi di Apuleio (Rusconi, 2019).Dal 2011 ha cominciato ad interessarsi alle riscritture novecentesche della letteratura romanza medievale, inaugurando un nuovo insegnamento dedicato alla posterità del medioevo. Tra i vari saggi sui medievalismi, annoveriamo quelli sulla versione poetica in neovolgare del Roman de la Rose, di Franco Scataglini, uno dei poeti più grandi del XX secolo (Il giardino e la rosa, Mimesis, 2018).Nell’ambito della valorizzazione delle lingue minoritarie, dal 2015 ha inserito lo studio della letteratura occitanica moderna e contemporanea nei corsi di Filologia Romanza; ha diretto tesi sull’occitano e organizzato a Ferrara convegni internazionali e incontri con poeti e scrittori occitani. Ha studiato i lasciti trobadorici nella poesia di Antonio Bodrero, Claudio Salvagno e Ida Vallerugo (Lengas, 79 / 2016)
.Relativamente alla letteratura occitanica moderna e contemporanea, annoveriamo Viaggio in Occitania (VirtuosaMente, 2019); Joan Ganhaire, Voi che mi avete uccisa, VirtuosaMente, 2021; Joseph d’Arbaud, La Bestia del Vacarés, La Noce d’Oro, 2022 (Prefazione).
IL POSTO DELLE PAROLE
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