La cornacchia vanitosa
May 1, 2020 ·
2m 52s
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Description
Una cornacchia molto ambiziosa capitò un giorno in un giardino, dove vivevano alcuni pavoni dalle bellisime penne variopinte. Si fermò incantata ad ammirare quegli uccelli meravigliosi: -Che manto prezioso possiedono-...
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Una cornacchia molto ambiziosa capitò un giorno in un giardino, dove vivevano alcuni pavoni dalle bellisime penne variopinte.
Si fermò incantata ad ammirare quegli uccelli meravigliosi:
-Che manto prezioso possiedono- pensava tra sè. -Non ho mai visto nulla di più bello al mondo.
E si crucciava guardando il suo mantello liscio e disadorno. Da quel giorno non fece che pensare alle piume bellissime dei pavoni.
Se le capitava di specchiarsi in qualche laghetto, vedendo le sue piume nere e corte, diventava triste. Un giorno, mentre osservava
quei suoi simili fortunati, vide sul terreno alcune penne che gli uccelli avevano perdute. La cornacchia pensò:
-Ora mi infilerò sulla coda quelle oenne e avrò anch’io un manto prezioso come i pavoni.
Detto fatto, prese le penne, se le infilò alla meglio e corse dalle sue compagne cornacchie. Tutta impettita, camminò in mezzo a loro,
eslamando:
-Puah! Come siete brutte con quelle pennacce nere. Guardate invece il mio manto!
Le cornacchie però l’accolsero piuttosto male:
-Chi credi di essere? Non sono certo quelle quattro penne che ti fsnno cambiare aspetto.Rimani sempre una cornacchia come noi.
-Quanto siete sciocche!- rispose la cornacchia vanitosa e se ne andò a vivere con i pavoni.
Questi, diedero un’occhiata alla nuova venuta, e subito non si accorsero che era una cornacchia. Così dissero tra loro:
-Povera amica, com’è malconcia!
La cornacchia allora, per farsi notare lanciò un bel grido, Ma al suo cra cra, assai sgraziato, i pavoni la riconobbero subito e la fecero
scappare a furia di beccate. L’uccello, pesto e spennacchiato, tornò dalle sue compagne. Ma anche questa la scacciarono con male parole.
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Si fermò incantata ad ammirare quegli uccelli meravigliosi:
-Che manto prezioso possiedono- pensava tra sè. -Non ho mai visto nulla di più bello al mondo.
E si crucciava guardando il suo mantello liscio e disadorno. Da quel giorno non fece che pensare alle piume bellissime dei pavoni.
Se le capitava di specchiarsi in qualche laghetto, vedendo le sue piume nere e corte, diventava triste. Un giorno, mentre osservava
quei suoi simili fortunati, vide sul terreno alcune penne che gli uccelli avevano perdute. La cornacchia pensò:
-Ora mi infilerò sulla coda quelle oenne e avrò anch’io un manto prezioso come i pavoni.
Detto fatto, prese le penne, se le infilò alla meglio e corse dalle sue compagne cornacchie. Tutta impettita, camminò in mezzo a loro,
eslamando:
-Puah! Come siete brutte con quelle pennacce nere. Guardate invece il mio manto!
Le cornacchie però l’accolsero piuttosto male:
-Chi credi di essere? Non sono certo quelle quattro penne che ti fsnno cambiare aspetto.Rimani sempre una cornacchia come noi.
-Quanto siete sciocche!- rispose la cornacchia vanitosa e se ne andò a vivere con i pavoni.
Questi, diedero un’occhiata alla nuova venuta, e subito non si accorsero che era una cornacchia. Così dissero tra loro:
-Povera amica, com’è malconcia!
La cornacchia allora, per farsi notare lanciò un bel grido, Ma al suo cra cra, assai sgraziato, i pavoni la riconobbero subito e la fecero
scappare a furia di beccate. L’uccello, pesto e spennacchiato, tornò dalle sue compagne. Ma anche questa la scacciarono con male parole.
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