Italo Testa "L'indifferenza naturale"
Oct 7, 2018 ·
20m 45s
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Description
Italo Testa "L'indifferenza naturale" marcos y marcos www.marcosymarcos.com In un paesaggio aperto, luminosamente prossimo e distante, la vita ignota fermenta dai fossi; ma è vita in bilico tra costruzione e...
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Italo Testa
"L'indifferenza naturale"
marcos y marcos
www.marcosymarcos.com
In un paesaggio aperto, luminosamente prossimo e distante, la vita ignota fermenta dai fossi; ma è vita in bilico tra costruzione e sottrazione, tra abbandono e desolazione. Nulla, nella luce che irradia dal cuore di questo libro, luce d’acqua e di neve, luce selvatica d’ailanto e di barena, nulla parla di idillio: tutto è stupendamente indifferente, sordo al turbamento umano, alla fatica dell’essere che in quel paesaggio si muove a tentoni, ammirato e annichilito. Così un grande fondale naturale accoglie senza neppure avvedersene il desiderio di felicità dell’esistenza, il suo tentennare tra pieno e vuoto. Come un grande linguaggio segreto e perturbante, sommosso tuttavia dalla tensione dello sguardo che lo fruga: tensione che sarà di parola mai ovvia e di ritmo costantemente sperimentato, tensione appena dissimulata dietro la conquistata trasparenza, che a tratti rasenta il gelido nitore, del verso. A questo splendore muto / che m’allontana / a questo terrore / che mi richiama: così, nella lucida coscienza di una preda, rintoccano le forze oppositive da cui L’indifferenza naturale di Italo Testa è felicemente attraversata.
Nel clamore
e a ogni cosa sospeso
nel clamore, nel vento
di un bianco lontano,
nel volo dei fossi
all'acqua che ghiaccia
a ogni cosa sei preso,
per la pena del freddo
smesso il cappotto
distendi la mente
sulle forme dei corpi,
e al peso che incombe
tu levi il rilievo
e alla lingua dei morti
prepari il sentiero.
Italo Testa (Castell’Arquato, 1972) vive a Milano. È cresciuto nella provincia emiliana, ha passato molti anni a Venezia e fatto studi nomadi tra Francoforte, Berlino, Parigi e Marsiglia.
Tra i suoi libri di poesia: Tutto accade ovunque (Aragno, 2016), i camminatori (premio Ciampi – Valigie Rosse, 2013), La divisione della gioia (Transeuropa, 2010), Luce d’ailanto (in Poesia contemporanea. Decimo quaderno italiano, Marcos y Marcos, 2010), canti ostili (LietoColle, 2007), Biometrie (Manni, 2005), Gli aspri inganni (LietoColle, 2004).
Dirige la rivista «L’Ulisse», è resident dj su «Le parole e le cose» e collabora con altri lit-blog. Pubblica la rivista/poster «2×2» in collaborazione con l’Otis College di Los Angeles e l’ArtCenter College of Design di Pasadena, e cura per l’Accademia di Brera la collana di multipli non_identità e il laboratorio da>verso: transizioni arte-poesia.
Saggista e traduttore, insegna filosofia teoretica all’Università di Parma.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it
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In un paesaggio aperto, luminosamente prossimo e distante, la vita ignota fermenta dai fossi; ma è vita in bilico tra costruzione e sottrazione, tra abbandono e desolazione. Nulla, nella luce che irradia dal cuore di questo libro, luce d’acqua e di neve, luce selvatica d’ailanto e di barena, nulla parla di idillio: tutto è stupendamente indifferente, sordo al turbamento umano, alla fatica dell’essere che in quel paesaggio si muove a tentoni, ammirato e annichilito. Così un grande fondale naturale accoglie senza neppure avvedersene il desiderio di felicità dell’esistenza, il suo tentennare tra pieno e vuoto. Come un grande linguaggio segreto e perturbante, sommosso tuttavia dalla tensione dello sguardo che lo fruga: tensione che sarà di parola mai ovvia e di ritmo costantemente sperimentato, tensione appena dissimulata dietro la conquistata trasparenza, che a tratti rasenta il gelido nitore, del verso. A questo splendore muto / che m’allontana / a questo terrore / che mi richiama: così, nella lucida coscienza di una preda, rintoccano le forze oppositive da cui L’indifferenza naturale di Italo Testa è felicemente attraversata.
Nel clamore
e a ogni cosa sospeso
nel clamore, nel vento
di un bianco lontano,
nel volo dei fossi
all'acqua che ghiaccia
a ogni cosa sei preso,
per la pena del freddo
smesso il cappotto
distendi la mente
sulle forme dei corpi,
e al peso che incombe
tu levi il rilievo
e alla lingua dei morti
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Italo Testa (Castell’Arquato, 1972) vive a Milano. È cresciuto nella provincia emiliana, ha passato molti anni a Venezia e fatto studi nomadi tra Francoforte, Berlino, Parigi e Marsiglia.
Tra i suoi libri di poesia: Tutto accade ovunque (Aragno, 2016), i camminatori (premio Ciampi – Valigie Rosse, 2013), La divisione della gioia (Transeuropa, 2010), Luce d’ailanto (in Poesia contemporanea. Decimo quaderno italiano, Marcos y Marcos, 2010), canti ostili (LietoColle, 2007), Biometrie (Manni, 2005), Gli aspri inganni (LietoColle, 2004).
Dirige la rivista «L’Ulisse», è resident dj su «Le parole e le cose» e collabora con altri lit-blog. Pubblica la rivista/poster «2×2» in collaborazione con l’Otis College di Los Angeles e l’ArtCenter College of Design di Pasadena, e cura per l’Accademia di Brera la collana di multipli non_identità e il laboratorio da>verso: transizioni arte-poesia.
Saggista e traduttore, insegna filosofia teoretica all’Università di Parma.
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