Siamo nel 1918 quando a Cavriago, vicino a Reggio Emilia, nella sezione del Partito Socialista Italiano si confrontarono le tesi dei riformisti e quelle dei massimalisti.
Prevalsero questi ultimi che, a nome dei compaesani, firmano una mozione di solidarietà internazionalista indirizzata ai leninisti russi e agli spartachisti tedeschi.
Il testo venne pubblicato su un numero dell’Avanti! che, fortunosamente, arrivò in Unione Sovietica. Così che, nel 1919, durante il primo congresso della Terza internazionale comunista, Lenin citò il messaggio partito da Cavriago “un piccolo paese, evidentemente, perché non si trova sulla carta geografica”, a dimostrazione del fatto che “le masse italiane hanno capito che cosa sono i socialisti russi”.