Gli occhi di lei 3° puntata
Jun 19, 2021 ·
5m 19s
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Description
La giornata era di quelle grige e umide, a tratti pioveva e, andava avanti in quel modo già da qualche giorno. Non era il periodo migliore per mettersi in viaggio,...
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La giornata era di quelle grige e umide, a tratti pioveva e, andava avanti in quel modo già da qualche giorno. Non era il periodo migliore per mettersi in viaggio, ma se il dovere chiamava allora, la decisione di farlo solo quando il tempo lo permetteva veniva messa da parte.
Un uomo a cavallo con indosso abiti intrisi di acqua ed evidentemente in viaggio da giorni, arrivò a Torriana : una località nei pressi di Rimini in Emilia Romagna.
La salita era abbastanza ripida, ma in un certo senso, facilitata dalla grande rampa, appositamente costruita per il transitare di cavalli e cavalieri, formata da grandi rettangoli riempiti di ciottolame.
Quelle rampe portavano al castello di Montebello: veniva nominato così non per la sua bellezza, ma perché era una fortezza militare in cima al monte (monte- bellico).
L'uomo a cavallo si chiamava Ormanno: un mercenario a servizio della famiglia dei Malatesta, di professione era un "Lancere" e doveva incontrarsi con Ugolinuccio detto anche Uguccione, il feudatario di Montebello.
Uguccione lo invitò al castello per domandargli un favore quasi personale che, consiteva nel seguire le faccende del castello in sua assenza, ma in realtà voleva che gli sorvegliasse la moglie Costanza.
Costanza Malatesta pareva essere un po' libertina e si diceva che le piacesse divertirsi e intrattenersi con altri uomini; ma come biasimarla dal momento in cui si diceva di Ugolinuccio, fosse un uomo antipatico, tarchiato e basso, rispetto la media del tempo, quando lei al contrario era giovane e, a quanto pare molto bella?
Arrivato all' entrata del castello, Ormanno arrestò il suo cavallo nel centro del cortile interno, si guardò attorno, si abbassò il cappuccio e tirò un sospiro. Ad accoglierlo accorse subito un soldato semplice che gli prese il cavallo e, dopo averlo spogliato di ogni effetto personale del suo padrone, lo condusse a rifocillarsi e a riposare nelle stalle.
Ormanno era un giovane uomo del nord europa per cui alto, biondo, occhi azzurri come il cielo e, un fisico muscoloso. Ugolinuccio uscì sorridente dal portone d'onore per accoglierlo e appoggiando le mani sulle spalle di Ormanno in segno di affetto, fece subito per chiamare Gorianna la loro serva, dandole ordine di fare in modo che all'ospite venisse offerto un bagno caldo, abiti asciutti e un buon riposo: Gorianna era una bellissima ragazza e sotto i suoi abiti anche se consunti, rivelava un corpo tonico e ben fatto nelle proporzioni; particolari questi a cui Ormanno era da sempre stato attento a notare per le sue avventure amorose e, nemmeno dopo un lungo viaggio come quello appena terminato, potevano sfuggirgli tale bellezza; la osservava mentre entrava per prima dal portone d'onore, i suoi occhi iniziavano ad illuminarsi come candele al buio e, a rompere l'incantesimo fu prorpio il suo amico Ugolinuccio che, con un colpo di finta tossse, lo richiamò all'ordine. Ormanno conoscendo i suoi difetti, alzò le mani e lo sguardo al cielo con senso ironico, per scusarsi dei suoi pensieri così evidenti nel voler possedere quella sarva.
A cena.
Ormanno e Ugolinuccio erano nella sala del tavolo ovale, per consumare un pasto decente: per cena la servitù aveva preparato del pollo, accompagnato da ottimo vino rosso prodotto dalle loro stesse campagne. Sul tavolo coperto da una lussuosa tovaglia in velluto blu, proprio nel centro, un invitante vassoio colmo di frutta e, in tutto l'mbiente, si diffondeva una luce calda con giochi di ombre danzanti dovute allo sfarfallìo delle molte candele accese poste sui candelabri. I due non si dicevano nulla sembravano affamati, solo il rumore delle loro mandibole si poteva sentire in tutto quel silenzio notturno. Gorianna era in attesa di essere chiamata a servire in un angolo della sala, in posa del attenti come fosse un militare; Ormanno prendendo il calice di vino le lanciò un'occhiata, lei se ne accorse e anche se imbarazzata e fingendo indifferenza, non distolse lo sguardo da quel bellissimo uomo; un sorriso malizioso e accattivante di Ormanno, le fece accennare un sorriso in risposta poi, si ricompose, con non meno imbarazzo di prima, avvertendo il calore salire lungo la schiena per l'emozione e che, sicuramente, le aveva fatto anche arrossire il viso.
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Un uomo a cavallo con indosso abiti intrisi di acqua ed evidentemente in viaggio da giorni, arrivò a Torriana : una località nei pressi di Rimini in Emilia Romagna.
La salita era abbastanza ripida, ma in un certo senso, facilitata dalla grande rampa, appositamente costruita per il transitare di cavalli e cavalieri, formata da grandi rettangoli riempiti di ciottolame.
Quelle rampe portavano al castello di Montebello: veniva nominato così non per la sua bellezza, ma perché era una fortezza militare in cima al monte (monte- bellico).
L'uomo a cavallo si chiamava Ormanno: un mercenario a servizio della famiglia dei Malatesta, di professione era un "Lancere" e doveva incontrarsi con Ugolinuccio detto anche Uguccione, il feudatario di Montebello.
Uguccione lo invitò al castello per domandargli un favore quasi personale che, consiteva nel seguire le faccende del castello in sua assenza, ma in realtà voleva che gli sorvegliasse la moglie Costanza.
Costanza Malatesta pareva essere un po' libertina e si diceva che le piacesse divertirsi e intrattenersi con altri uomini; ma come biasimarla dal momento in cui si diceva di Ugolinuccio, fosse un uomo antipatico, tarchiato e basso, rispetto la media del tempo, quando lei al contrario era giovane e, a quanto pare molto bella?
Arrivato all' entrata del castello, Ormanno arrestò il suo cavallo nel centro del cortile interno, si guardò attorno, si abbassò il cappuccio e tirò un sospiro. Ad accoglierlo accorse subito un soldato semplice che gli prese il cavallo e, dopo averlo spogliato di ogni effetto personale del suo padrone, lo condusse a rifocillarsi e a riposare nelle stalle.
Ormanno era un giovane uomo del nord europa per cui alto, biondo, occhi azzurri come il cielo e, un fisico muscoloso. Ugolinuccio uscì sorridente dal portone d'onore per accoglierlo e appoggiando le mani sulle spalle di Ormanno in segno di affetto, fece subito per chiamare Gorianna la loro serva, dandole ordine di fare in modo che all'ospite venisse offerto un bagno caldo, abiti asciutti e un buon riposo: Gorianna era una bellissima ragazza e sotto i suoi abiti anche se consunti, rivelava un corpo tonico e ben fatto nelle proporzioni; particolari questi a cui Ormanno era da sempre stato attento a notare per le sue avventure amorose e, nemmeno dopo un lungo viaggio come quello appena terminato, potevano sfuggirgli tale bellezza; la osservava mentre entrava per prima dal portone d'onore, i suoi occhi iniziavano ad illuminarsi come candele al buio e, a rompere l'incantesimo fu prorpio il suo amico Ugolinuccio che, con un colpo di finta tossse, lo richiamò all'ordine. Ormanno conoscendo i suoi difetti, alzò le mani e lo sguardo al cielo con senso ironico, per scusarsi dei suoi pensieri così evidenti nel voler possedere quella sarva.
A cena.
Ormanno e Ugolinuccio erano nella sala del tavolo ovale, per consumare un pasto decente: per cena la servitù aveva preparato del pollo, accompagnato da ottimo vino rosso prodotto dalle loro stesse campagne. Sul tavolo coperto da una lussuosa tovaglia in velluto blu, proprio nel centro, un invitante vassoio colmo di frutta e, in tutto l'mbiente, si diffondeva una luce calda con giochi di ombre danzanti dovute allo sfarfallìo delle molte candele accese poste sui candelabri. I due non si dicevano nulla sembravano affamati, solo il rumore delle loro mandibole si poteva sentire in tutto quel silenzio notturno. Gorianna era in attesa di essere chiamata a servire in un angolo della sala, in posa del attenti come fosse un militare; Ormanno prendendo il calice di vino le lanciò un'occhiata, lei se ne accorse e anche se imbarazzata e fingendo indifferenza, non distolse lo sguardo da quel bellissimo uomo; un sorriso malizioso e accattivante di Ormanno, le fece accennare un sorriso in risposta poi, si ricompose, con non meno imbarazzo di prima, avvertendo il calore salire lungo la schiena per l'emozione e che, sicuramente, le aveva fatto anche arrossire il viso.
Information
Author | Tiziana "ANAIZIT" Marongiu |
Organization | Tiziana "ANAIZIT" Marongiu |
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