Giardino di Villa Vergine "Lo Speziale" a Cutrofiano (Puglia)
Oct 25, 2023 ·
3m 17s
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Description
Il giardino di villa Vergine, detta anche "Lo Speziale", realizzato nel 1943, deve il nome al suo primo proprietario, il farmacista (ovvero ‘speziale’) Salvatore Scrimieri, il cui figlio Venanzio, prima...
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Il giardino di villa Vergine, detta anche "Lo Speziale", realizzato nel 1943, deve il nome al suo primo proprietario, il farmacista (ovvero ‘speziale’) Salvatore Scrimieri, il cui figlio Venanzio, prima di morire nel 1916, fece edificare l’attuale edificio in stile eclettico.
Nell’assetto del parco, al di là dell’incerta regìa di Pietro Porcinai, un ruolo importante è svolto da Michele Massari, poliedrico artista leccese.
La presenza della villa è annunciata da un muro ondulato; il cancello in ferro battuto, di Antonio D’Andrea, è inquadrato da due pilastri sormontati da grandi cornucopie (del 1947), opera dello scultore Carmelo Faraone.
Il viale d’accesso ha nella parte iniziale un andamento sinuoso con basse bordure di santolina; segue un lungo tratto rettilineo, ai lati del quale si dispongono frontalmente due ‘portelle’ di altari barocchi e basamenti in pietra con iscrizioni apotropaiche.
A conclusione del viale è un teatro di verzura che impedisce la visuale della villa.
A questo punto il percorso, biforcandosi, è fiancheggiato da maestose siepi di cipresso potate ‘a onda’.
In asse con il teatro è una vasca d’acqua animata da zampilli, ai lati della quale due aiuole presentano, la prima una vera da pozzo a forma di capitello realizzata dal Faraone; l’altra un manufatto in pietra opera del Massari, con pigne decorate con quadrifogli, ferri di cavallo, mani con gesti propiziatori.
Sono inoltre presenti anche alcuni frammenti barocchi.
Giardini formali sono sugli altri due lati della villa: sul versante nord erano due campi da bocce e uno da tennis (non più esistente) ai quali faceva da apertura un portale barocco (tuttora presente); sull’altro è un grande spazio preceduto da un pergolato e ripartito in quattro parterre con andamento ‘a serpentina’; il fondale è un emiciclo di verzura preceduto da una seduta continua in pietra con al centro un pulpito-belvedere.
Nell’emiciclo, archi vegetali inquadrano alcuni ruderi presenti nel bosco retrostante; una portella di altare su un lato segna il passaggio dal giardino formale a quello informale in cui c’è un paliotto d’altare, una coppia di trulli in miniatura, un dolmen e una pietra pentagonale.
Infine a conclusione dell’antico vialone di accesso alla villa si trova un eremo.
Villa Vergine: https://maps.app.goo.gl/Ju7xsAT1c1kdWGDZ6
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Nell’assetto del parco, al di là dell’incerta regìa di Pietro Porcinai, un ruolo importante è svolto da Michele Massari, poliedrico artista leccese.
La presenza della villa è annunciata da un muro ondulato; il cancello in ferro battuto, di Antonio D’Andrea, è inquadrato da due pilastri sormontati da grandi cornucopie (del 1947), opera dello scultore Carmelo Faraone.
Il viale d’accesso ha nella parte iniziale un andamento sinuoso con basse bordure di santolina; segue un lungo tratto rettilineo, ai lati del quale si dispongono frontalmente due ‘portelle’ di altari barocchi e basamenti in pietra con iscrizioni apotropaiche.
A conclusione del viale è un teatro di verzura che impedisce la visuale della villa.
A questo punto il percorso, biforcandosi, è fiancheggiato da maestose siepi di cipresso potate ‘a onda’.
In asse con il teatro è una vasca d’acqua animata da zampilli, ai lati della quale due aiuole presentano, la prima una vera da pozzo a forma di capitello realizzata dal Faraone; l’altra un manufatto in pietra opera del Massari, con pigne decorate con quadrifogli, ferri di cavallo, mani con gesti propiziatori.
Sono inoltre presenti anche alcuni frammenti barocchi.
Giardini formali sono sugli altri due lati della villa: sul versante nord erano due campi da bocce e uno da tennis (non più esistente) ai quali faceva da apertura un portale barocco (tuttora presente); sull’altro è un grande spazio preceduto da un pergolato e ripartito in quattro parterre con andamento ‘a serpentina’; il fondale è un emiciclo di verzura preceduto da una seduta continua in pietra con al centro un pulpito-belvedere.
Nell’emiciclo, archi vegetali inquadrano alcuni ruderi presenti nel bosco retrostante; una portella di altare su un lato segna il passaggio dal giardino formale a quello informale in cui c’è un paliotto d’altare, una coppia di trulli in miniatura, un dolmen e una pietra pentagonale.
Infine a conclusione dell’antico vialone di accesso alla villa si trova un eremo.
Villa Vergine: https://maps.app.goo.gl/Ju7xsAT1c1kdWGDZ6
Information
Author | Giuseppe Cocco |
Organization | Giuseppe Cocco |
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