Lo scacchiere della mafia, che per dominare non può prescindere l’indissolubile legame con il territorio; e ancora la supremazia di Cosa nostra siciliana sulla criminalità organizzata americana; ma anche l’isolamento del pentito Tommaso Buscetta, che con le sue parole fu il primo a far tremare i vertici corleonesi guidati dal feroce “capo dei capi” Totò Riina. A raccontare tutto questo e tanto altro, per guidarci attraverso le logiche efferate della mafia, è la voce in prima persona di Giovanni Falcone che rivive in questo straordinario documento inedito recuperato da Askanews nel trentesimo anniversario della strage di Capaci. Un racconto che partendo dalla lucida analisi del magistrato si arricchisce dei preziosi contributi di chi ha combattuto insieme a lui, come il magistrato Giuseppe Ayala o il fidato segretario Giovanni Paparcuri; e chi in quei crateri lasciati dal tritolo ha perso i propri affetti più cari come Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone, Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, e la stessa professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni.