Episodio 3: Bruciare i santi e Notturno
Apr 26, 2022 ·
13m 35s
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Description
"Bruciare i santi" Roma, 1984. Mesi dopo la cattura a San Paolo del Brasile, Tommaso Buscetta è estradato a Roma. È stanco di persecuzioni e stragi, teme per la moglie...
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"Bruciare i santi"
Roma, 1984.
Mesi dopo la cattura a San Paolo del Brasile, Tommaso Buscetta è estradato a Roma. È stanco di persecuzioni e stragi, teme per la moglie e i figli: i Corleonesi gli hanno già ammazzato sedici parenti. Così, il “boss dei due mondi” decide finalmente di parlare. Per 24 settimane, per 12, 14 ore di interrogatorio al giorno Buscetta rimane chiuso in un appartamentino blindato, a colloquio con il giudice Giovanni Falcone. Gli racconta come è fatta l’organizzazione criminale di cui fa parte, gli spiega che cosa significa essere “uomini d’onore”. E fa il nome che da allora sostituirà per sempre quello giornalistico di “mafia”: Cosa nostra.
"Notturno"
Palermo, 1987
L’11 novembre 1987 il presidente della Corte Alfonso Giordano ha letto la sentenza che chiude il primo grado del Maxi, il processo a Cosa nostra: 19 ergastoli e pene pesantissime per omicidi, traffici di droga e crimini mafiosi. È il processo a cui Falcone ha lavorato per anni, istruendolo insieme agli colleghi del pool antimafia. Per una volta, la giustizia ha trionfato. Eppure i pensieri non danno pace a Giovanni, che si tormenta nel buio. Francesca Morvillo gli è accanto, nella notte, e riflette sulla dimensione intima e dolorosa del loro impegno, del loro amore in trincea.
Dal romanzo di Roberto Saviano "Solo è il coraggio", edito da Bompiani.
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Roma, 1984.
Mesi dopo la cattura a San Paolo del Brasile, Tommaso Buscetta è estradato a Roma. È stanco di persecuzioni e stragi, teme per la moglie e i figli: i Corleonesi gli hanno già ammazzato sedici parenti. Così, il “boss dei due mondi” decide finalmente di parlare. Per 24 settimane, per 12, 14 ore di interrogatorio al giorno Buscetta rimane chiuso in un appartamentino blindato, a colloquio con il giudice Giovanni Falcone. Gli racconta come è fatta l’organizzazione criminale di cui fa parte, gli spiega che cosa significa essere “uomini d’onore”. E fa il nome che da allora sostituirà per sempre quello giornalistico di “mafia”: Cosa nostra.
"Notturno"
Palermo, 1987
L’11 novembre 1987 il presidente della Corte Alfonso Giordano ha letto la sentenza che chiude il primo grado del Maxi, il processo a Cosa nostra: 19 ergastoli e pene pesantissime per omicidi, traffici di droga e crimini mafiosi. È il processo a cui Falcone ha lavorato per anni, istruendolo insieme agli colleghi del pool antimafia. Per una volta, la giustizia ha trionfato. Eppure i pensieri non danno pace a Giovanni, che si tormenta nel buio. Francesca Morvillo gli è accanto, nella notte, e riflette sulla dimensione intima e dolorosa del loro impegno, del loro amore in trincea.
Dal romanzo di Roberto Saviano "Solo è il coraggio", edito da Bompiani.
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