Chies Alpago

May 23, 2024 · 2m 32s
Chies Alpago
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Chies d’Alpago e il suo territorio inserito lungo la valle del Tesa, immissario del Lago di Santa Croce, dominato a nord da una lunga catena montuosa che va dal Monte...

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Chies d’Alpago e il suo territorio inserito lungo la valle del Tesa, immissario del Lago di Santa Croce, dominato a nord da una lunga catena montuosa che va dal Monte Teverone al Monte Cavallo e che segna il confine con il vicino Friuli, è un ottimo punto di partenza per itinerari ed escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo. Chies sorge a 718 m di altezza e la sua sede municipale è a Lamosano, posto poco più a settentrione. Una delle più belle località del Comune di Chies, è rappresentata dalla Val Salatis che si addentra fino a oltre Casera Pian di Stele ed è un buon punto di partenza per escursioni sui rilievi circostanti: Monte Cavallo, Cima delle Vacche e Monte I Muri. Minerali, fossili, reperti paleoveneti, esemplari appartenenti al mondo animale che popolano la vallata dell’Alpago e le altre della Provincia di Belluno e reperti d’interesse botanico fanno parte del Museo di storia naturale a Chies, un’importante attrazione del luogo sotto il profilo naturalistico. Tra i reperti conservati nel Museo di Storia Naturale, spicca su tutti una mandibola di Odontoceto, una specie simile al delfino, che popolava l’antico mare dell’Alpago. La prima occupazione dell’area viene fatta risalire all’Età del Ferro, quando la conca dell’Alpago era una palude e i primi nuclei abitativi furono fondati sulle alture, come Clessum, Codenseanum, Lamosanum, Alpagos. Successivamente, con l’epoca longobarda nacque il sistema delle regole, una sorta di amministrazione del territorio, ancora oggi diffusa a Chies. In età comunale, tutto l'Alpago era governato da Belluno e nel 1324 fu eretto a contea sotto l'amministrazione di Endrighetto di Bongaio, che governava dal castello omonimo. È proprio nella frazione di Lamosano che si ergeva il castello di Endrighetto da Bongaio, di cui purtroppo oggi rimane solo qualche rudere. Il Castello del Bongaio è ricordato anche nello stemma comunale che, infatti, presenta raffigurata la torre del castello e accanto una pecora, emblema della pastorizia, principale sostentamento del paese che, ancora oggi, è largamente praticata.
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