Bianca Tarozzi "Devozioni domestiche"
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Bianca Tarozzi "Devozioni domestiche" Destini sospesi tra fiaba e romanzo Molesini Editore Venezia https://molesinieditore.it Nota soprattutto per la sorprendente capacità di comporre poemetti narrativi, novelle in versi, le sue poesie...
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Destini sospesi tra fiaba e romanzo
Molesini Editore Venezia
https://molesinieditore.it
Nota soprattutto per la sorprendente capacità di comporre poemetti narrativi, novelle in versi, le sue poesie sono inconfondibili per la loro felicità.È possibile dire seriamente una cosa simile di un poeta contemporaneo? Forse è possibile ma è raro. Per più di un secolo la musa dominante in poesia è stata l’angoscia, non la felicità. I pochi poeti che hanno fatto eccezione sono stati quelli più narrativi e descrittivi, come Gozzano, Saba, Bertolucci, gli inventori di una micro-poetica del presente o del passato, gremita di scene, luoghi spariti, figure e storie di una volta, spazi definiti, oggetti desueti, nomi propri, favole di identità, con una nostalgia estatica di momenti edenici. E tutto questo in versi. Voglio dire in veri versi, versi regolari, riconoscibili, i più praticati e praticabili in lingua italiana, maneggevoli come semplici e irrinunciabili utensili domestici: in prevalenza endecasillabi, frequenti settenari, ogni tanto un quinario, a volte una rima. Bianca Tarozzi sembra abbia imparato dagli inglesi o dagli americani (che ha tradotto) ad accettare la felicità di comunicare in versi di «senso comune», non sublimi né sibillini. È questa felicità che afferra subito il lettore: la felicità di trasgredire a una norma o convenzione attuale (la poetica enigmistica in versi liberi) per ritrovarne una in disuso, come si trova un favoloso tesoro nascosto in soffitta: la lingua di un microcosmo familiare, infantile e remoto, sottratto alla tirannia del presente.
Alfonso Berardinelli
Bianca Tarozzi (Bologna 1941) vive a Venezia e a Milano. Ha insegnato letteratura inglese e anglo-americana a Venezia, Milano e Verona; ha tradotto poesie di Elizabeth Bishop, Emily Dickinson, A.E. Housman e Robert Wilbur, oltre ai diari di Virginia Woolf.Ha scritto 10 raccolte di poesie, tra cui Nessuno vince il leone (1988), La buranella (1997), Il teatro vivente (2006, l’edizione americana The Living Theatre è del 2017) e il romanzo Una luce sottile (2015, Iacobelli Editore) in cui racconta la storia della propria famiglia dal 1922 al 1932.Vincitrice del prestigioso Lannan Foundation Award (2017), di una Rockefeller Fellowship e del premio letterario dell’Unione Lettori Italiani.
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