Barbara Castiglioni "Le donne nell'antica Grecia"
Sign up for free
Listen to this episode and many more. Enjoy the best podcasts on Spreaker!
Download and listen anywhere
Download your favorite episodes and enjoy them, wherever you are! Sign up or log in now to access offline listening.
Description
Barbara Castiglioni "Le donne nell'antica Grecia" Festival del Classico https://festivaldelclassico.it/ Festival del Classico Circolo dei Lettori, Torino Sabato 4 dicembre 2021, ore 10:30 Emarginate in società, riscattate nell’immaginario filosofico e...
show more"Le donne nell'antica Grecia"
Festival del Classico
https://festivaldelclassico.it/
Festival del Classico
Circolo dei Lettori, Torino
Sabato 4 dicembre 2021, ore 10:30
Emarginate in società, riscattate nell’immaginario filosofico e letterario
con Mauro Bonazzi // filosofo e Barbara Castiglioni // grecista
modera Chiara Lombardi // docente di Letterature comparate Università di Torino
Le donne non godevano di grande considerazione nel mondo antico, vivendo ai margini della città. Al contrario, Platone nella Repubblica scrive che uomini e donne sono uguali e come tali devono essere trattati. Così come nel teatro greco e nella letteratura numerose sono le figure femminili memorabili, che scatenavano guerre (Elena), sfidavano i sovrani (Antigone), si ribellavano ai mariti (Medea) e proclamavano lo sciopero del sesso (Lisistrata), spesso con la compiacenza dei loro poeti, che tratteggiano personaggi consapevoli, arditi e commossi, simbolo dell’intelligenza – e della presenza – femminile di ogni tempo.
Euripide
"Elena"
a cura di Barbara Castiglioni
Fondazione Lorenzo Valla - Mondadori
https://www.fondazionevalla.it/
Elena non è mai stata a Troia. Non è lei che i vecchi della città hanno contemplato sulle mura. Non è lei che Telemaco ha ammirato nel suo palazzo di Sparta. La dea Era a Paride non diede che un fantasma, un'immagine fatta con l'aria del cielo, che pure respirava: copia identica, doppio preciso, di Elena. L'Elena di carne e d'ossa, invece, la prese Ermes e la portò in Egitto, nella casa del casto Proteo, perché il letto di Menelao non venisse violato. Il primo scontro tra Occidente e Oriente, la guerra di Troia, fu combattuta soltanto per un'illusione. Zeus voleva semplicemente alleviare la madre terra dell'eccessiva massa di esseri umani che l'appesantiva e dare fama al più forte degli eroi, Achille. Questo è il nucleo fantastico dell'Elena di Euripide, al quale si aggiunge tutta una serie di motivi non proprio secondari: perché nel suo lungo nostos da Troia verso Sparta, Menelao, che con sé conduce il «fantasma» riconquistato, approda in Egitto e si trova davanti a un'«altra», una «nuova», la «vera» Elena, che subito lo riconosce e pronuncia parole sublimi: «È divino riconoscere quelli che amiamo». Urge organizzarne la fuga dall'Egitto, inventando una scusa per beffare il re Teoclimeno – che desidera farla sua sposa – con l'aiuto della sorella di lui Teonoe («mente divina») e il favore degli dèi. Ma il Coro, in un brano dall'intenso lirismo e dalla notevole profondità filosofico-teologica, si domanda: «Che cos'è, poi, un dio, cosa non lo è, e cosa c'è nel mezzo? / Quale uomo dopo una lunga ricerca / potrà dire di aver scorto il limite estremo / vedendo le opere degli dèi / andare in una direzione e poi in un'altra, / e poi piegarsi ancora in esiti contraddittori e insperati?». L'Elena non prospetta alcuna certezza. Barbara Castiglioni, che nell'Introduzione offre una bella ricostruzione dei modelli antichi di Elena ed elabora un eccellente Commento, riassume così: «una dolente lucidità insidia l'atmosfera di forzosa illusione che pervade il dramma, e l'angoscia e la disperazione emergono dall'esplosione di leggerezza esotica e sotto il velo di brillantezza della trama. Proprio come un'ombra, un'impressione di vanità ricopre ogni istante della tragedia».
Marina Cvetaeva
"Arianna"
a cura di Barbara Castiglioni
Mimesis Edizioni
https://www.mimesisedizioni.it/
Scritta a Praga tra il 1923 e il 1924 e pubblicata nel 1927 a Parigi con il titolo di Teseo, Arianna, che doveva essere la prima parte di una trilogia dedicata al celebre eroe greco, rilegge il famoso mito del labirinto e dell'amore infelice tra Arianna e Teseo. Nell'opera di Marina Cvetaeva, il sentimento tragico dell'esistenza peculiare alla tragedia greca rispecchia, e allo stesso tempo si fonde, con il senso di disappartenenza dal mondo e con la legge del "nonincontro" che tanta parte ebbero nella vita dell'autrice (da Rilke a Pasternak). Marina, che si identificava in Arianna e amava a tal punto questo personaggio da dare il suo nome alla figlia primogenita, tratteggia un'eroina appassionata e indimenticabile.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
https://ilpostodelleparole.it/
Information
Author | IL POSTO DELLE PAROLE |
Organization | IL POSTO DELLE PAROLE |
Website | - |
Tags |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company