Annalisa Oboe "Premio Elena Lucrezia Cornaro Piscopia"
Jun 23, 2020 ·
18m 18s
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Description
Annalisa Oboe ProRettrice Università di Padova Premio di Studio Elena Lucrezia Cornaro Piscopia http://unipd.it/ Giovedì 25 giugno, alle 17 in Aula Magna, la cerimonia di consegna del Premio di studio...
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Annalisa Oboe
ProRettrice Università di Padova
Premio di Studio Elena Lucrezia Cornaro Piscopia
http://unipd.it/
Giovedì 25 giugno, alle 17 in Aula Magna, la cerimonia di consegna del Premio di studio Elena Lucrezia Cornaro Piscopia Università degli Studi di Padova.
Melania Mazzucco narra la vita e le imprese di due donne straordinarie.
19 giugno 2020. Il percorso di avvicinamento alle celebrazioni dell’Ottocentenario dell’Università di Padova, nel 2022, prosegue all’insegna dell’impegno per un sempre maggiore empowerment femminile: la piena valorizzazione del contributo intellettuale delle donne, e della loro libertà di espressione e ricerca, per il progresso in tutti i settori del sapere e dell’agire umano, nel passato e soprattutto per il futuro. Madrina attraverso i secoli di questa battaglia è Elena Cornaro Piscopia, che il 25 giugno 1678, a Padova, si laureò in filosofia, diventando la prima Alumna dell’Ateneo patavino e la prima donna al mondo a ottenere un titolo universitario. Ecco perché a questa donna e studiosa straordinaria è dedicato il Centro di Ateneo “Elena Cornaro” per i saperi, le culture e le politiche di genere (www.centroelenacornaro.unipd.it), e il Premio di studio (www.alumniunipd.it/cornaro) assegnato dall’Università a laureate e laureati dei corsi di laurea magistrale e a giovani ricercatrici e ricercatori, le cui attività di ricerca o lavoro costituiscano una forza di cambiamento verso la piena espressione del potenziale professionale, culturale e accademico delle donne.
Istituito nel 2018, il Premio giunge quest’anno alla seconda edizione ed è realizzato con il sostegno dell’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova, dell’Associazione degli Amici dell’Università di Padova e di Solgar Italia. La cerimonia di consegna si svolgerà in presenza giovedì 25 giugno alle 17 nell’Aula Magna dell’Università, con la partecipazione di alcuni invitati fra docenti, ex alunni e studiosi, e sarà anche trasmessa in live streaming sul sito dell’università www.unipd.it e sui suoi canali social @universitapadova (Facebook), @UniPadova (YouTube).
“Questo premio di studio rappresenta un invito ai giovani e alle giovani dell’Università di Padova a guardare sia al passato che al presente della nostra istituzione da una prospettiva di genere” - spiega Annalisa Oboe, Prorettrice alle Relazioni Culturali, Sociali e di Genere, “e a contribuire alla costruzione di una narrazione inclusiva della vita universitaria e accademica patavina, che possa restituire un'immagine rinnovata e più equa dell'ateneo alla soglia del suo nono secolo”.
Dopo i saluti istituzionali del Magnifico Rettore Rosario Rizzuto, della Prorettrice Annalisa Oboe, del Presidente dell’Associazione Alumni Andrea Vinelli e della Presidente di Solgar Italia Multinutrient Spa Anna Giuliani, prenderà la parola la scrittrice Melania Mazzucco, per una narrazione ucronica legata a L’incredibile desiderio (che il nostro nome sia reso celebre): come sarebbe stata diversa la storia se le due talentuose donne del ‘600, una progettista e una filosofa, che lottarono per la legittimazione del proprio valore, non avessero dovuto farlo, se avessero goduto della stessa autorevolezza degli uomini? Al termine della conferenza, si procederà alla consegna del Premio. Coordina l’incontro Gioia Lovison.
Melania Mazzucco è autrice di personaggi femminili lontani dagli stereotipi, non convenzionali, e lavorando sulla ricerca storica ha ricostruito momenti e volti della storia dell’arte troppo a lungo lasciati nell’ombra. Ne è un esempio, in perfetta sintonia con lo spirito del Premio promosso dall’Università, la figura de L’architettrice (Einaudi, 2019), la coraggiosa Plautilla Bricci che così si firmava nel Seicento dominato da Caravaggio, Bernini e Borromini, rivendicando un’identità e un ruolo del tutto inediti, inimmaginabili, all’epoca, per una donna. Un’analoga prova di indipendenza e forza intellettuale fu quella di Elena Cornaro, che negli stessi anni conquistava la sua storica laurea in filosofia presso l’Ateneo patavino, diventando un simbolo del riconoscimento sociale della capacità di una donna di pensare, di studiare e di produrre conoscenza. Possiamo solo immaginare cosa sarebbe successo se queste due protagoniste del loro tempo non avessero dovuto affrontare avversità e discriminazioni: la verità è che entrambe sono state presto dimenticate e che ancora oggi occorre ribadirne l’importanza, segno di quanto sia necessaria e utile rileggere la storia in una prospettiva di genere.
Questo appuntamento segna un’ulteriore tappa nel percorso verso le celebrazioni dell’Ottocentenario: una delle direttrici dei lavori, infatti, è la promozione della ricerca storica sull’Ateneo, attraverso un lavoro di riscoperta e valorizzazione della presenza femminile. L’obiettivo è promuovere una ricostruzione della storia dei saperi, della ricerca e della didattica, in cui le donne si sono impegnate nel corso dei secoli, individuando e raccontando il contributo autorevole di figure che hanno studiato o lavorato nell’Università di Padova in ogni ambito scientifico-disciplinare, restando tuttavia ignote o non ricevendo i giusti riconoscimenti.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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Melania Mazzucco narra la vita e le imprese di due donne straordinarie.
19 giugno 2020. Il percorso di avvicinamento alle celebrazioni dell’Ottocentenario dell’Università di Padova, nel 2022, prosegue all’insegna dell’impegno per un sempre maggiore empowerment femminile: la piena valorizzazione del contributo intellettuale delle donne, e della loro libertà di espressione e ricerca, per il progresso in tutti i settori del sapere e dell’agire umano, nel passato e soprattutto per il futuro. Madrina attraverso i secoli di questa battaglia è Elena Cornaro Piscopia, che il 25 giugno 1678, a Padova, si laureò in filosofia, diventando la prima Alumna dell’Ateneo patavino e la prima donna al mondo a ottenere un titolo universitario. Ecco perché a questa donna e studiosa straordinaria è dedicato il Centro di Ateneo “Elena Cornaro” per i saperi, le culture e le politiche di genere (www.centroelenacornaro.unipd.it), e il Premio di studio (www.alumniunipd.it/cornaro) assegnato dall’Università a laureate e laureati dei corsi di laurea magistrale e a giovani ricercatrici e ricercatori, le cui attività di ricerca o lavoro costituiscano una forza di cambiamento verso la piena espressione del potenziale professionale, culturale e accademico delle donne.
Istituito nel 2018, il Premio giunge quest’anno alla seconda edizione ed è realizzato con il sostegno dell’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova, dell’Associazione degli Amici dell’Università di Padova e di Solgar Italia. La cerimonia di consegna si svolgerà in presenza giovedì 25 giugno alle 17 nell’Aula Magna dell’Università, con la partecipazione di alcuni invitati fra docenti, ex alunni e studiosi, e sarà anche trasmessa in live streaming sul sito dell’università www.unipd.it e sui suoi canali social @universitapadova (Facebook), @UniPadova (YouTube).
“Questo premio di studio rappresenta un invito ai giovani e alle giovani dell’Università di Padova a guardare sia al passato che al presente della nostra istituzione da una prospettiva di genere” - spiega Annalisa Oboe, Prorettrice alle Relazioni Culturali, Sociali e di Genere, “e a contribuire alla costruzione di una narrazione inclusiva della vita universitaria e accademica patavina, che possa restituire un'immagine rinnovata e più equa dell'ateneo alla soglia del suo nono secolo”.
Dopo i saluti istituzionali del Magnifico Rettore Rosario Rizzuto, della Prorettrice Annalisa Oboe, del Presidente dell’Associazione Alumni Andrea Vinelli e della Presidente di Solgar Italia Multinutrient Spa Anna Giuliani, prenderà la parola la scrittrice Melania Mazzucco, per una narrazione ucronica legata a L’incredibile desiderio (che il nostro nome sia reso celebre): come sarebbe stata diversa la storia se le due talentuose donne del ‘600, una progettista e una filosofa, che lottarono per la legittimazione del proprio valore, non avessero dovuto farlo, se avessero goduto della stessa autorevolezza degli uomini? Al termine della conferenza, si procederà alla consegna del Premio. Coordina l’incontro Gioia Lovison.
Melania Mazzucco è autrice di personaggi femminili lontani dagli stereotipi, non convenzionali, e lavorando sulla ricerca storica ha ricostruito momenti e volti della storia dell’arte troppo a lungo lasciati nell’ombra. Ne è un esempio, in perfetta sintonia con lo spirito del Premio promosso dall’Università, la figura de L’architettrice (Einaudi, 2019), la coraggiosa Plautilla Bricci che così si firmava nel Seicento dominato da Caravaggio, Bernini e Borromini, rivendicando un’identità e un ruolo del tutto inediti, inimmaginabili, all’epoca, per una donna. Un’analoga prova di indipendenza e forza intellettuale fu quella di Elena Cornaro, che negli stessi anni conquistava la sua storica laurea in filosofia presso l’Ateneo patavino, diventando un simbolo del riconoscimento sociale della capacità di una donna di pensare, di studiare e di produrre conoscenza. Possiamo solo immaginare cosa sarebbe successo se queste due protagoniste del loro tempo non avessero dovuto affrontare avversità e discriminazioni: la verità è che entrambe sono state presto dimenticate e che ancora oggi occorre ribadirne l’importanza, segno di quanto sia necessaria e utile rileggere la storia in una prospettiva di genere.
Questo appuntamento segna un’ulteriore tappa nel percorso verso le celebrazioni dell’Ottocentenario: una delle direttrici dei lavori, infatti, è la promozione della ricerca storica sull’Ateneo, attraverso un lavoro di riscoperta e valorizzazione della presenza femminile. L’obiettivo è promuovere una ricostruzione della storia dei saperi, della ricerca e della didattica, in cui le donne si sono impegnate nel corso dei secoli, individuando e raccontando il contributo autorevole di figure che hanno studiato o lavorato nell’Università di Padova in ogni ambito scientifico-disciplinare, restando tuttavia ignote o non ricevendo i giusti riconoscimenti.
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