Alberto Siracusano "Ira funesta"
Apr 14, 2019 ·
23m 52s
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Description
Alberto Siracusano "Ira funesta" Imparare a gestire la rabbia Mondadori Editore www.librimondadori.it Per curare la sua ira funesta Achille avrebbe avuto bisogno di un bravo psichiatra? E Ulisse, capace di...
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Alberto Siracusano
"Ira funesta"
Imparare a gestire la rabbia
Mondadori Editore
www.librimondadori.it
Per curare la sua ira funesta Achille avrebbe avuto bisogno di un bravo psichiatra? E Ulisse, capace di autoanalisi, ne avrebbe potuto fare a meno? Quando siamo arrabbiati siamo più Achille o Ulisse?
Partendo da queste domande provocatorie, Alberto Siracusano, uno dei più affermati psichiatri italiani, analizza i molti aspetti della rabbia, un’emozione che, nonostante la sua enorme diffusione, è ancora poco studiata. Infatti, se la rabbia è sempre reazione a un evento scatenante, come delusione, frustrazione, paura, il sentire minacciati sé o i propri confini, si declina però in forme diverse – ira, collera, stizza -, in cui si intrecciano, in modo a volte caotico, stati d’animo difficili da riconoscere, da comprendere, da controllare. E spesso sfocia nel male di rabbia, una condizione psicopatologica caratterizzata da comportamenti devianti, talvolta dalle gravi conseguenze, attuati nei confronti di chi la subisce. Il femminicidio ne è una dimostrazione, come lo è il terrorismo, manifestazione di una rabbia intollerante che può portare all’atto estremo di uccidersi per uccidere gli altri.
Attraverso esempi illustri – letterari, artistici e anche legati a casi di cronaca – e il racconto di storie di vita, si scoprono le differenze tra la rabbia al femminile e quella al maschile, e tra le varie espressioni che la caratterizzano nelle diverse età, fino ad arrivare alla cosiddetta rabbia 2.0, quella che trova su internet, e in particolare nei social network, il proprio sfogo naturale, ma che si esprime anche attraverso alcune forme di musica o i tatuaggi. E si comprende come la rabbia guasti il nostro vivere quotidiano e inquini il campo delle nostre relazioni, da quelle di coppia a quelle familiari, da quelle scolastiche a quelle lavorative.
L’ira funesta di omerica memoria e la sua distruttività sono dunque il rischio in cui incorre chi non impari a riconoscere e controllare la rabbia, perché «una mente arrabbiata è una mente limitata».
Alberto Siracusano è ordinario di psichiatria, direttore della scuola di specializzazione in psichiatria e direttore del dipartimento di Medicina dei sistemi dell'Università di Roma Tor Vergata. È inoltre direttore dell'Unità operativa complessa di psichiatria della Fondazione Policlinico Tor Vergata. Già presidente della Società Italiana di Psichiatria, è presidente della Società Italiana di Psicopatologia (sopsi) e membro della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytic Association. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e libri, ha curato il Manuale di Psichiatria, il più diffuso testo di studio di psichiatria. Ha dedicato numerosi studi e articoli al tema della depressione, in particolare alla depressione femminile.
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Per curare la sua ira funesta Achille avrebbe avuto bisogno di un bravo psichiatra? E Ulisse, capace di autoanalisi, ne avrebbe potuto fare a meno? Quando siamo arrabbiati siamo più Achille o Ulisse?
Partendo da queste domande provocatorie, Alberto Siracusano, uno dei più affermati psichiatri italiani, analizza i molti aspetti della rabbia, un’emozione che, nonostante la sua enorme diffusione, è ancora poco studiata. Infatti, se la rabbia è sempre reazione a un evento scatenante, come delusione, frustrazione, paura, il sentire minacciati sé o i propri confini, si declina però in forme diverse – ira, collera, stizza -, in cui si intrecciano, in modo a volte caotico, stati d’animo difficili da riconoscere, da comprendere, da controllare. E spesso sfocia nel male di rabbia, una condizione psicopatologica caratterizzata da comportamenti devianti, talvolta dalle gravi conseguenze, attuati nei confronti di chi la subisce. Il femminicidio ne è una dimostrazione, come lo è il terrorismo, manifestazione di una rabbia intollerante che può portare all’atto estremo di uccidersi per uccidere gli altri.
Attraverso esempi illustri – letterari, artistici e anche legati a casi di cronaca – e il racconto di storie di vita, si scoprono le differenze tra la rabbia al femminile e quella al maschile, e tra le varie espressioni che la caratterizzano nelle diverse età, fino ad arrivare alla cosiddetta rabbia 2.0, quella che trova su internet, e in particolare nei social network, il proprio sfogo naturale, ma che si esprime anche attraverso alcune forme di musica o i tatuaggi. E si comprende come la rabbia guasti il nostro vivere quotidiano e inquini il campo delle nostre relazioni, da quelle di coppia a quelle familiari, da quelle scolastiche a quelle lavorative.
L’ira funesta di omerica memoria e la sua distruttività sono dunque il rischio in cui incorre chi non impari a riconoscere e controllare la rabbia, perché «una mente arrabbiata è una mente limitata».
Alberto Siracusano è ordinario di psichiatria, direttore della scuola di specializzazione in psichiatria e direttore del dipartimento di Medicina dei sistemi dell'Università di Roma Tor Vergata. È inoltre direttore dell'Unità operativa complessa di psichiatria della Fondazione Policlinico Tor Vergata. Già presidente della Società Italiana di Psichiatria, è presidente della Società Italiana di Psicopatologia (sopsi) e membro della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytic Association. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e libri, ha curato il Manuale di Psichiatria, il più diffuso testo di studio di psichiatria. Ha dedicato numerosi studi e articoli al tema della depressione, in particolare alla depressione femminile.
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