"Sono entrata nelle Guide nella seconda metà degli anni ’60 quando il soffio del Concilio Ecumenico da poco concluso penetrava nella chiesa e il ’68 era alle porte e tutto il fermento di quel periodo aleggiava affascinante nella proposta che offriva il Reparto alla mia adolescenza: natura, gioia, amicizia, fede e, impalpabile, la graduale formazione della mia persona, dell’essere donna. Avevo quindici anni e il mio Reparto, giovane, giovane, mi apriva letteralmente il mondo rispondendo al mio bisogno di avventura, di scoperta, di autonomia. Ideali e valori concretizzati in una Legge, una Promessa e in uno stile di vita che calzavano a pennello con la mia esuberanza e il mio carattere, che mi appassionavano e mi facevano intravedere un percorso entusiasmante. E non solo, davano una decisa svolta alla mia fede vissuta con gesti, segni e parole nuove. Il nostro assistente era un anziano domenicano, ma sapeva parlare al cuore di noi Guide. La sera della veglia d’armi prima della Promessa mi chiese se mi sarebbe piaciuto essere capo reparto una volta diventata scolta viandante. Rimasi sbalordita da quella domanda, in effetti era un mio grandissimo desiderio, ma ero solo all’inizio del sentiero e poi ero l’ultima arrivata. Certo, risposi, e lui di rimando dandomi del lei come sua abitudine mi disse, farà un ottimo servizio. Non sapevo allora che il mio assistente, Padre Ruggi, era colui che aveva fondato con otto giovani donne l’AGI e ricevuto la prima promessa di Giuliana di Carpegna. È sicuramente in Padre Ruggi la continuità con chi aveva iniziato a tessere il sogno. Oggi me ne sento testimone. Sono forse una delle ultime Promesse benedette da lui, e mi considero idealmente unita a chi iniziò il sogno."
Lucina Spaccia è intervenuta al Consiglio generale Agesci il 2 giugno 2023 a Sacrofano (Roma).
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