Sacudidas en la marea rosa
Jan 14, 2023 ·
27m 53s
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Description
https://ogzero.org/tag/latinoamerica/ Le scosse nelle onde rischiano di provocare tsunami: il caos assoluto dal lago Titicaca alla Plaça dos três poderes, da Cuzco, Ayachuco ad Arequipa una rivolta che si estende...
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Le scosse nelle onde rischiano di provocare tsunami: il caos assoluto dal lago Titicaca alla Plaça dos três poderes, da Cuzco, Ayachuco ad Arequipa una rivolta che si estende sempre più: «haora sì, guera civil», si scandisce in Perù e in Bolivia.
Molto interessante il risultato che si evince da questa presa di coscienza da parte delle comunità indigene peruviane che nell’analisi di @DiegoBattistes1 colloca nelle divisione tra nativi e afrodiscendenti da un lato e dall'altro discendenti di colonizzatori le linee di divisione interne alle nazioni, che si palesano evidenti nei volti autoctoni di chi muore in Perù e in quelli arroganti – e colonodiscendenti – di chi invece aveva eseguito il ripristino della bibbia in Bolivia e ora sono ricacciati in galera dal risveglio nativo; le biffe dei terratenientes che vorrebbero riprendersi il Perù e spostano le elezioni ad aprile 2024 – una quantità di mesi intollerabile con una presidente usurpatrice – si contrappongono a chi non accetta più l'arroganza della borghesia “compradora”... insomma sullo sfondo di un sommovimento indotto da contrapposizioni ideologiche si palesa una più profonda contrapposizione tra classi sociali – contadini, minatori, studenti – e soprattutto distinzioni tra zone con una forte componente indigena e spazi colonizzati dal neoliberismo bianco. Come scrive "Contropiano": «Oggi, in Perù, se si vuole, il grido di rabbia è più forte e determinato, non esprime un generico rifiuto solo contro una casta politica, ma contro una trama di poteri che ha svestito i panni “democratici” e usa ora gli strumenti del terrore che per lungo tempo ne hanno caratterizzato la governance»: distruggendo la speranza di Perù libre, incredibilmente vincitore contro il potentissimo neoliberismo dei Fujimori, si è innescata la rabbia contro un Congreso inguardabile che ha sabotato dall'inizio a speranza di cambiamento, che adesso – per fortuna – si è radicalizzato e pretende la fine dei privilegi, stavolta con le brutte.
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Le scosse nelle onde rischiano di provocare tsunami: il caos assoluto dal lago Titicaca alla Plaça dos três poderes, da Cuzco, Ayachuco ad Arequipa una rivolta che si estende sempre più: «haora sì, guera civil», si scandisce in Perù e in Bolivia.
Molto interessante il risultato che si evince da questa presa di coscienza da parte delle comunità indigene peruviane che nell’analisi di @DiegoBattistes1 colloca nelle divisione tra nativi e afrodiscendenti da un lato e dall'altro discendenti di colonizzatori le linee di divisione interne alle nazioni, che si palesano evidenti nei volti autoctoni di chi muore in Perù e in quelli arroganti – e colonodiscendenti – di chi invece aveva eseguito il ripristino della bibbia in Bolivia e ora sono ricacciati in galera dal risveglio nativo; le biffe dei terratenientes che vorrebbero riprendersi il Perù e spostano le elezioni ad aprile 2024 – una quantità di mesi intollerabile con una presidente usurpatrice – si contrappongono a chi non accetta più l'arroganza della borghesia “compradora”... insomma sullo sfondo di un sommovimento indotto da contrapposizioni ideologiche si palesa una più profonda contrapposizione tra classi sociali – contadini, minatori, studenti – e soprattutto distinzioni tra zone con una forte componente indigena e spazi colonizzati dal neoliberismo bianco. Come scrive "Contropiano": «Oggi, in Perù, se si vuole, il grido di rabbia è più forte e determinato, non esprime un generico rifiuto solo contro una casta politica, ma contro una trama di poteri che ha svestito i panni “democratici” e usa ora gli strumenti del terrore che per lungo tempo ne hanno caratterizzato la governance»: distruggendo la speranza di Perù libre, incredibilmente vincitore contro il potentissimo neoliberismo dei Fujimori, si è innescata la rabbia contro un Congreso inguardabile che ha sabotato dall'inizio a speranza di cambiamento, che adesso – per fortuna – si è radicalizzato e pretende la fine dei privilegi, stavolta con le brutte.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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