3° - Montfort - Il segreto meraviglioso del Santo Rosario - Rif. 11-20
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PRIMA DECINA ECCELLENZA DEL SANTO ROSARIO NELL’ORIGINE E NEL NOME Rosa Prima 9. Il Rosario contiene due elementi: l’orazione mentale e l’orazione vocale. Quella mentale consiste nella meditazione dei principali...
show moreECCELLENZA DEL SANTO ROSARIO
NELL’ORIGINE E NEL NOME
Rosa Prima
9. Il Rosario contiene due elementi: l’orazione mentale e l’orazione vocale. Quella mentale consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo e della sua santissima Madre. Quella vocale consiste nel dire quindici decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Padre nostro, meditando e contemplando le quindici principali virtù praticate da Gesù e da Maria nei quindici misteri del santo Rosario.
Nella prima corona composta di cinque decine, si onorano e si considerano i cinque misteri gaudiosi; nella seconda i cinque misteri dolorosi; nella terza i cinque misteri gloriosi. In questo modo il Rosario risulta composto da preghiere vocali e da meditazione per onorare e imitare i misteri e le virtù della vita, della passione e morte e della gloria di Gesù Cristo e di Maria.
Rosa Seconda
10. Il santo Rosario, essendo sostanzialmente composto dalla preghiera di Gesù Cristo e dal saluto angelico – il Padre nostro e l’Ave Maria – e dalla meditazione dei misteri di Gesù e di Maria, è senza dubbio la prima preghiera e la principale devozione in uso presso i fedeli, dal tempo degli Apostoli e dei primi discepoli, di secolo in secolo giunta fino a noi.
11. Tuttavia, nella forma e nel metodo in cui è recitato attualmente, fu ispirato alla Chiesa e
suggerito dalla Vergine a san Domenico per convertire gli eretici Albigesi e i peccatori, soltanto nel 1214, nel modo che sto per dire, così come lo riferisce il beato Alano della Rupe nel suo celebre libro De Dignitate Psalterii.
San Domenico, vedendo che i peccati degli uomini erano di ostacolo alla conversione degli
Albigesi, si ritirò in una foresta presso Tolosa e vi restò tre giorni e tre notti in continua
preghiera e penitenza. E tali furono i suoi gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a colpi di
disciplina per placare la collera di Dio che cadde svenuto. La Vergine santa gli apparve allora accompagnata da tre principesse del cielo e gli disse: «Sai tu, mio caro Domenico, di quale arma si è servita la SS. Trinità per riformare il mondo?». «Signora mia – le rispose – tu lo sai meglio di me, perché dopo tuo Figlio Gesù sei stata il principale strumento della nostra salvezza». Ella soggiunse: «Sappi che l’arma più efficace è stato il Salterio angelico, che è il fondamento della Nuova Alleanza; perciò se tu vuoi conquistare a Dio quei cuori induriti, predica il mio Salterio».
Il Santo si ritrovò consolato e ardente di zelo per la salvezza di quelle popolazioni, andò nella cattedrale. Immediatamente le campane, mosse dagli angeli, suonarono a distesa per radunare gli abitanti. All’inizio della sua predica si scatenò un furioso temporale; il suolo sussultò, il sole si oscurò, tuoni e lampi continui fecero impallidire e tremare tutto l’uditorio. Il loro spavento crebbe quando videro una effigie della Vergine, esposta in un luogo ben visibile, alzare per tre volte le braccia al cielo e chiedere la vendetta di Dio su di loro, qualora non si convertissero e non ricorressero alla protezione della santa Madre di Dio. Questo prodigio del cielo infuse la più alta stima per la nuova devozione del Rosario e ne estese la conoscenza. Il temporale finalmente cessò per le preghiere di san Domenico, che proseguì il discorso spiegando l’eccellenza del santo Rosario con tanto fervore e forza da indurre quasi tutti gli abitanti di Tolosa ad abbracciarne la pratica e a rinunciare ai propri errori. In breve tempo si notò nella città un grande cambiamento di costumi e di vita.
Rosa Terza
12. Questo prodigioso stabilirsi del santo Rosario, che ricorda un poco il modo in cui Dio diede la Legge al mondo sul Sinai, mostra con chiarezza l’eccellenza di questa divina pratica. San Domenico, ispirato dallo Spirito Santo, istruito dalla Vergine e dalla sua personale esperienza finché visse predicò il Rosario con l’esempio e con la parola, nelle città e nelle campagne, ai grandi e ai piccoli, ai sapienti e agli ignoranti, ai cattolici e agli eretici. Il santo Rosario, ch’egli recitava ogni giorno, era la sua preparazione alla predica e il suo appuntamento dopo la predicazione.
13. Un giorno – ricorreva la festa di san Giovanni Evangelista – il Santo stava in una cappella
dietro l’altare maggiore della cattedrale di Notre-Dame a Parigi e recitava il santo Rosario per prepararsi a predicare. La Vergine gli apparve e disse: «Domenico, la predica che hai preparato è buona, ma molto migliore è questa che ti porto». San Domenico riceve dalle mani di lei il libro in cui è scritto il discorso, lo legge, lo gusta, lo fa suo e ringrazia la Vergine santa. All’ora della predica sale il pulpito e, dopo aver detto in lode di san Giovanni Evangelista soltanto ch’egli aveva meritato di essere il custode della Regina del cielo, dichiara all’illustre uditorio dei grandi e dei dottori abituati a discorsi singolari e forbiti, che avrebbe continuato non con le dotte parole della sapienza umana, ma con la semplicità e la forza dello Spirito Santo. E li intrattenne sul Rosario, spiegando loro parola per parola, come a dei bambini, il saluto angelico, servendosi dei paragoni molto semplici che aveva letto nel foglio che gli aveva dato la Santa Vergine.
14. Ecco le parole del dotto Cartagena che ha preso dal libro del beato Alano della Rupe
intitolato De Dignitate Psalterii. Il beato Alano afferma che san Domenico gli disse in una
rivelazione: «Figlio mio, tu predichi, ma perché tu non abbia a ricercare la lode umana più che la salvezza delle anime, ascolta quanto mi accadde a Parigi. Dovevo predicare nella grande chiesa dedicata alla beata Vergine Maria e volevo parlare in modo ingegnoso, non per orgoglio ma per riguardo alla qualità elettissima degli uditori. Mentre pregavo, come ero solito per un’ora circa prima del discorso, in una cappella dietro l’altare maggiore, recitando il Rosario, fui rapito in estasi. Vidi la divina Madre, mia amica, porgermi un libretto e dirmi: “Domenico, la predica che hai preparato è buona, ma molto migliore è questa che ti porto”. Tutto lieto prendo il libro, me lo leggo per intero e, come ella aveva detto, vi trovo ciò che bisognava predicare. La ringraziai di cuore. Venuta l’ora di predicare, avevo davanti l’intera Università di Parigi ed un gran numero di signori, informati o testimoni essi pure, delle meraviglie operate dal Signore per mio mezzo.
Salgo all’ambone. Era la festività di san Giovanni Evangelista, ma dell’apostolo io mi limito a dire che meritò di essere il custode della Regina del cielo. Poi passai a dire così all’uditorio: “Signori e Maestri illustri, voi siete abituati ad ascoltare discorsi eleganti ed elevati, però oggi non voglio rivolgervi le dotte parole della sapienza umana, ma rivelarvi lo Spirito di Dio e la sua forza”». E allora, nota Cartagena seguendo il beato Alano, S. Domenico spiegò, con paragoni e similitudini familiari, il saluto angelico.
15. Il beato Alano della Rupe, come dice lo stesso Cartagena, riferisce diverse altre apparizioni di Nostro Signore e della Santa Vergine a san Domenico per stimolarlo ed infervorarlo sempre più a predicare il santo Rosario per distruggere il peccato e convertire i peccatori e gli eretici. Ad un certo punto il Cartagena scrive: «Il beato Alano dice che la Santa Vergine gli rivelò come suo Figlio Gesù Cristo era apparso a san Domenico e gli aveva detto: “Domenico, io mi compiaccio nel constatare che non ti appoggi sulla tua sapienza, che lavori con umiltà alla salvezza delle anime e non cerchi di piacere agli uomini vani. Molti predicatori, invece, usano fin dal principio tuonare contro i peccati più gravi, ignorando che prima di somministrare un rimedio gravoso bisogna preparare il malato. Per questo devono innanzitutto esortare gli uditori ad amare la preghiera e specialmente il mio Salterio angelico. Se tutti incominceranno a pregare così, senza dubbio la divina clemenza sarà propizia a quanti persevereranno. Predica dunque il mio Salterio”».
16. Ed altrove dice: «Tutti i predicatori cristiani all’inizio del discorso, fanno recitare ai fedeli il saluto angelico per ottenere il favore divino. Questa usanza proviene da una rivelazione fatta dalla Vergine a san Domenico: “Figlio mio – gli disse – non meravigliarti se non riesci nella tua predicazione. Tu lavori su un terreno non ancora irrigato dalla pioggia. Sappi che quando Dio volle rinnovare il mondo mandò prima la pioggia, cioè il saluto angelico; in tal modo il mondo fu riformato. Nelle tue prediche esorta dunque a recitare il Rosario e raccoglierai grandi frutti per le anime”. Così fece sempre san Domenico e ciò spiega il pieno successo della sua predicazione».
17. Mi sono permesso di riportare parola per parola questi passi latini di raccomandabili autori per comodità dei predicatori e delle persone istruite che potrebbero mettere in dubbio la meravigliosa efficacia del santo Rosario.
Finché, sull’esempio di san Domenico, i predicatori propagarono la devozione al Rosario, la pietà e il fervore fiorirono negli ordini religiosi fedeli a questa pratica e nel mondo cristiano. Ma da quando si cominciò a trascurare questo dono venuto dal cielo, si videro dappertutto peccato e disordine.
Rosa Quarta
18. Ogni cosa, anche la più santa, quando dipende in modo particolare dalla volontà degli uomini, è soggetta a mutamento. Non bisogna meravigliarsi se la Confraternita del santo Rosario perseverò nel fervore primitivo solo per lo spazio di circa cento anni dalla sua istituzione; in seguito essa fu quasi sepolta nell’oblio. All’abbandono del santo Rosario, contribuirono senza dubbio molto la malizia e l’invidia del demonio che volle arrestare il corso delle grazie di Dio attirate sul mondo da tale devozione.
Infatti nel 1349 la giustizia divina colpì tutti i regni d’Europa con la più orribile peste che fosse mai venuta. Partita dal Levante si diffuse ....
testo completo : http://www.santorosario.net/segreto.htm
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Author | L'Oratorio di Exsurge |
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