20 - Posso andare al mare e prendere il sole durante la terapia oncologica? Risponde il dott. A. Doronzo, Foggia
Jul 26, 2022 ·
3m 15s
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Imporre ai pazienti oncologici di rinunciare ai benefici dell’esposizione, in termini di assorbimento della vitamina D e di miglioramento del tono dell’umore, è un concetto ormai superato. Tuttavia bisogna individuare...
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Imporre ai pazienti oncologici di rinunciare ai benefici dell’esposizione, in termini di assorbimento della vitamina D e di miglioramento del tono dell’umore, è un concetto ormai superato. Tuttavia bisogna individuare un equilibrio che tuteli il loro benessere quando essi si sottopongono a una terapia farmacologica oncologica.
Il rischio principale cui si va incontro prendendo il sole durante la chemioterapia, soprattutto con determinati protocolli, è quello della fotosensibilizzazione. Si tratta di una reazione avversa della cute a seguito di un’esposizione poco corretta ai raggi solari.
Essa si può manifestare sotto forma di rossori e pruriti, bolle e, in altri casi, anche in macchie della pelle. Gli effetti della fotosensibilizzazione cutanea, inoltre, possono verificarsi sia nelle ore successive sia trascorso qualche giorno dall’esposizione.
Pertanto le regole fondamentali da seguire per chi è in terapia farmacologica oncologica sono: evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata e meglio se distanti 7-10 giorni dalla seduta di chemioterapia; utilizzare prodotti per la pelle ad elevata protezione come una crema solare ed applicarla ogni ora circa; utilizzare indumenti protettivi proteggendo in maniera particolare testa e occhi fare movimento per mantenere la circolazione in moto; l’idratazione, poi, è fondamentale: i farmaci, infatti, tendono a far perdere al paziente molto liquidi e sali minerali, che vanno reintegrati sia attraverso l’alimentazione (acqua, frutta, verdura), che utilizzando creme idratanti e lenitive.
Infine ricordo che questi accorgimenti valgono per i pazienti che sono ancora in cura e per quelli che hanno terminato i trattamenti da meno di sei mesi.
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Il rischio principale cui si va incontro prendendo il sole durante la chemioterapia, soprattutto con determinati protocolli, è quello della fotosensibilizzazione. Si tratta di una reazione avversa della cute a seguito di un’esposizione poco corretta ai raggi solari.
Essa si può manifestare sotto forma di rossori e pruriti, bolle e, in altri casi, anche in macchie della pelle. Gli effetti della fotosensibilizzazione cutanea, inoltre, possono verificarsi sia nelle ore successive sia trascorso qualche giorno dall’esposizione.
Pertanto le regole fondamentali da seguire per chi è in terapia farmacologica oncologica sono: evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata e meglio se distanti 7-10 giorni dalla seduta di chemioterapia; utilizzare prodotti per la pelle ad elevata protezione come una crema solare ed applicarla ogni ora circa; utilizzare indumenti protettivi proteggendo in maniera particolare testa e occhi fare movimento per mantenere la circolazione in moto; l’idratazione, poi, è fondamentale: i farmaci, infatti, tendono a far perdere al paziente molto liquidi e sali minerali, che vanno reintegrati sia attraverso l’alimentazione (acqua, frutta, verdura), che utilizzando creme idratanti e lenitive.
Infine ricordo che questi accorgimenti valgono per i pazienti che sono ancora in cura e per quelli che hanno terminato i trattamenti da meno di sei mesi.
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