#17_HIKIKOMORI: i ragazzi che non escono di casa. Intervista a Matteo Lancini
Sep 1, 2019 ·
36m 57s
![#17_HIKIKOMORI: i ragazzi che non escono di casa. Intervista a Matteo Lancini](https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/t_square_limited_480/images.spreaker.com/original/3247d6537d0277d15a1b4c7f5ab3ada2.jpg)
Download and listen anywhere
Download your favorite episodes and enjoy them, wherever you are! Sign up or log in now to access offline listening.
Description
Tornati dalle vacanze? Oggi è il 1° settembre, per me è un po’ come fosse l’inizio dell’anno. Dopo la pausa estiva ricomincia tutto, lavoro, scuola, sport, formazione, incontri…e via con...
show more
Tornati dalle vacanze?
Oggi è il 1° settembre, per me è un po’ come fosse l’inizio dell’anno.
Dopo la pausa estiva ricomincia tutto, lavoro, scuola, sport, formazione, incontri…e via con la centrifuga dell’agenda.
NO, la puntata di oggi non è dedicata alla gestione del tempo.
Il mio sguardo e approfondimento di oggi è rivolto ai ragazzi che in questa centrifuga proprio non ci stanno, e che quest’anno a scuola non tornano, perché l’anno lasciata precocemente senza neppure terminare il percorso di studi, come del resto hanno fatto anche con il calcio, la danza o qualunque altra attività sportiva o corso ludico-creativo.
Sono i ragazzi hikikomori, i giovani che non escono di casa.
E’ un fenomeno molto diffuso in Giappone, ma che anche in Italia sta raggiungendo stime preoccupanti:
2,5 milioni di ragazzi se si considerano oltre agli adolescenti anche i giovanissimi (fino ai 25 anni), che oltre a non studiare non lavorano, non cercano lavoro e non si dedicano ad alcuna attività “costruttiva”.
Ma cosa porta un ragazzo ad allontanarsi dai suoi coetanei, a lasciare la scuola, a ritirarsi in casa, a chiudere i legami con il mondo esterno? Quali sono i primi segnali che devono metterci in allarme? Cosa possiamo fare e cosa non dobbiamo fare noi adulti?
Ho posto queste domande a Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta e presidente della fondazione Minotauro di Milano e autore del libro “Il ritiro sociale negli adoscenti. La solitudine di una generazione iperconnessa”.
Ho scoperto che gli hikikomori non sono pigri, ma quello che li trattiene in casa è
malessere profondo,
❗️ la fragilità difronte ai primi fallimenti,
❗️ la fatica di vivere in un contesto che sentono troppo competitivo,
❗️ il confronto con i coetanei è troppo duro (non si sentono all’altezza delle aspettative).
E internet? Beh, pare che più che causa della reclusione possa essere un modo per aiutarli a uscire. Come?
Ascolta 🎙l’intervista a Matteo Lancini sui ragazzi hikikomori.
Se ti fa piacere, lasciami un commento o raccontami la tua esperienza.
ciao e a presto
Tiziana
show less
Oggi è il 1° settembre, per me è un po’ come fosse l’inizio dell’anno.
Dopo la pausa estiva ricomincia tutto, lavoro, scuola, sport, formazione, incontri…e via con la centrifuga dell’agenda.
NO, la puntata di oggi non è dedicata alla gestione del tempo.
Il mio sguardo e approfondimento di oggi è rivolto ai ragazzi che in questa centrifuga proprio non ci stanno, e che quest’anno a scuola non tornano, perché l’anno lasciata precocemente senza neppure terminare il percorso di studi, come del resto hanno fatto anche con il calcio, la danza o qualunque altra attività sportiva o corso ludico-creativo.
Sono i ragazzi hikikomori, i giovani che non escono di casa.
E’ un fenomeno molto diffuso in Giappone, ma che anche in Italia sta raggiungendo stime preoccupanti:
2,5 milioni di ragazzi se si considerano oltre agli adolescenti anche i giovanissimi (fino ai 25 anni), che oltre a non studiare non lavorano, non cercano lavoro e non si dedicano ad alcuna attività “costruttiva”.
Ma cosa porta un ragazzo ad allontanarsi dai suoi coetanei, a lasciare la scuola, a ritirarsi in casa, a chiudere i legami con il mondo esterno? Quali sono i primi segnali che devono metterci in allarme? Cosa possiamo fare e cosa non dobbiamo fare noi adulti?
Ho posto queste domande a Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta e presidente della fondazione Minotauro di Milano e autore del libro “Il ritiro sociale negli adoscenti. La solitudine di una generazione iperconnessa”.
Ho scoperto che gli hikikomori non sono pigri, ma quello che li trattiene in casa è
malessere profondo,
❗️ la fragilità difronte ai primi fallimenti,
❗️ la fatica di vivere in un contesto che sentono troppo competitivo,
❗️ il confronto con i coetanei è troppo duro (non si sentono all’altezza delle aspettative).
E internet? Beh, pare che più che causa della reclusione possa essere un modo per aiutarli a uscire. Come?
Ascolta 🎙l’intervista a Matteo Lancini sui ragazzi hikikomori.
Se ti fa piacere, lasciami un commento o raccontami la tua esperienza.
ciao e a presto
Tiziana
Information
Author | TizianaAzzani |
Organization | TizianaAzzani |
Website | - |
Tags |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company