09. Segni e colori
Dec 12, 2023 ·
1m 45s
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Description
Segni e colori Cosa avete pensato osservando un’immagine di Miró per la prima volta? Non sappiamo se è il vostro caso, ma potremmo essere tentati di immaginarci che si tratti...
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Segni e colori
Cosa avete pensato osservando un’immagine di Miró per la prima volta? Non sappiamo se è il vostro caso, ma potremmo essere tentati di immaginarci che si tratti di una rappresentazione astratta, di segni scollegati dalla realtà, magari realizzati d’impulso.
Niente di più lontano dall’opera di Miró.
Sebbene infatti il suo stile evidentemente sia molto lontano dal realismo, le sue figure non sono una semplice unione di segni e colori arbitrari, ma risultati di un processo che l’artista chiama schematizzazione. I soggetti vengono ridotti ai minimi termini: le figure umane diventano semplici linee, la luna si sintetizza in una falce color giallo, l’occhio non è che un punto nero incorniciato in un ovale. Sono ancora tutti lì, ma solo in forma schematica, appunto! Anche i colori sono essenziali: nero, rosso, blu, giallo e verde, quasi mai sfumati o mescolati, ma in contrasto tra loro. Per quanto riguarda il processo creativo poi, questo non è esclusivamente frutto di un istinto spontaneo. Quello è solo l’inizio: ciò che Miró definisce “uno stato di allucinazione provocato da uno shock”, inatteso - scaturito da un gesto, da un moto interiore o dal mondo circostante - che dà il via ad una fase di creatività libera, guidata dall’inconscio - alla maniera surrealista. Tuttavia, da lì parte poi una seconda fase, controllata, disciplinata, paziente, con la quale l’artista completa passo dopo passo l’immagine, fino a portare a termine il lavoro.
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Cosa avete pensato osservando un’immagine di Miró per la prima volta? Non sappiamo se è il vostro caso, ma potremmo essere tentati di immaginarci che si tratti di una rappresentazione astratta, di segni scollegati dalla realtà, magari realizzati d’impulso.
Niente di più lontano dall’opera di Miró.
Sebbene infatti il suo stile evidentemente sia molto lontano dal realismo, le sue figure non sono una semplice unione di segni e colori arbitrari, ma risultati di un processo che l’artista chiama schematizzazione. I soggetti vengono ridotti ai minimi termini: le figure umane diventano semplici linee, la luna si sintetizza in una falce color giallo, l’occhio non è che un punto nero incorniciato in un ovale. Sono ancora tutti lì, ma solo in forma schematica, appunto! Anche i colori sono essenziali: nero, rosso, blu, giallo e verde, quasi mai sfumati o mescolati, ma in contrasto tra loro. Per quanto riguarda il processo creativo poi, questo non è esclusivamente frutto di un istinto spontaneo. Quello è solo l’inizio: ciò che Miró definisce “uno stato di allucinazione provocato da uno shock”, inatteso - scaturito da un gesto, da un moto interiore o dal mondo circostante - che dà il via ad una fase di creatività libera, guidata dall’inconscio - alla maniera surrealista. Tuttavia, da lì parte poi una seconda fase, controllata, disciplinata, paziente, con la quale l’artista completa passo dopo passo l’immagine, fino a portare a termine il lavoro.
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