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Voci di Memus

  • Dietro le quinte del patrimonio. GIOVANNA TINARO

    29 MAY 2021 · “Dietro le quinte del patrimonio” GIOVANNA TINARO, Archivio Storico e Museo MeMUS della Fondazione Teatro di San Carlo Il patrimonio “dietro le quinte”: storia e storie dell’archivio storico del San Carlo, dall’attività di recupero e valorizzazione, attraverso i progetti e gli interventi di inventariazione e digitalizzazione, alla divulgazione di una memoria viva che si rigenera nel rapporto con la comunità, attraverso lo spazio espositivo e la musealizzazione dei beni. Un patrimonio di storie che si attivano nel processo di narrazione del museo, perché MeMUS nasce come luogo di dialogo e in questa direzione ha orientato la sua programmazione culturale. Fin dalla sua nascita: nel 2011. Estratti musicali: “Achille in Sciro” | Domenico Sarro, Sinfonia dall’opera (rev. critica Ivano Caiazza), registrazione effettuata presso il Teatro di San Carlo, settembre 2016 - “La traviata” | Giuseppe Verdi, Teatro di San Carlo, stagione lirica 1969-1970 – “XII Divertimenti” | Giovanni Paisiello – I Fiati del Teatro di San Carlo, marzo 2010 - “Socrate immaginario” | Giovanni Paisiello, IV Autunno Musicale Napoletano in collaborazione con la RAI di Napoli, registrazione effettuata dal vivo al Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli, 1961 – “La serva padrona” | Giovanni Battista Pergolesi, “Un’Estate da Re” - Aperia della Reggia di Caserta, reg. dal vivo giugno 2017 - “Il marito disperato” | Domenico Cimarosa, Teatro di San Carlo, Estate Musicale 2003 – “Lucia di Lammermoor” | Gaetano Donizetti, Teatro di San Carlo, Stagione Lirica 1955-1956 – “Mosè in Egitto” | Gioachino Rossini, Teatro di San Carlo, stagione lirica 2017-2018, in occasione delle Celebrazioni Rossiniane 2018
    19m 5s
  • Splendori fatti Suono. ANTONELLA CUCCINIELLO

    8 MAY 2021 · "Splendori fatti Suono: il ruolo dei Girolamini nel passato musicale di Napoli" ANTONELLA CUCCINIELLO, Direttore della Biblioteca e Complesso monumentale dei Girolamini Esiste nel cuore di Napoli uno scrigno magico che conserva un patrimonio artistico di valore inestimabile: l’Oratorio dei Girolamini, di fronte al Duomo di Napoli, è infatti una vera “insula” di grande bellezza architettonica con una straordinaria Quadreria ed una delle più importanti raccolte librarie, che comprende anche la più ricca collezione al mondo di manoscritti e stampe musicali di musica sacra napoletana dal Cinquecento al Settecento. Il ruolo chiave dei Girolamini nel sistema musicale di Napoli è raccontato da Antonella Cucciniello, prima direttrice del nuovo Museo autonomo che raccoglie la Biblioteca e il Complesso Monumentale dei Girolamini. Nato nel 1586 come seconda casa filippina in Italia dopo quella di Roma, l’oratorio di Napoli divenne “la casa della musica”, per oltre due secoli centro di stupefacenti esecuzioni musicali che coinvolgevano i giovani allievi dei quattro antichi conservatori e i più grandi musicisti di Napoli, con una capacità di spettacolarizzazione della musica sacra che costituì un vero genere parallelo all’opera, soprattutto negli anni in cui nasceva il Teatro di San Carlo. Tutto questo e altro ancora si può studiare e capire grazie alla collezione musicale tuttora conservata dai Girolamini, che ha attirato l’interesse di studiosi di tutto il mondo, ma che va contestualizzata nell’ambiente in cui ebbe origine. Un luogo unico al mondo. Si ringrazia Antonio Florio, fondatore e direttore dell’orchestra barocca Cappella Neapolitana, per aver concesso generosamente l’utilizzo delle musiche da lui registrate con i suoi musicisti, tutte da manoscritti inediti conservati o collegati all’Archivio Musicale dei Girolamini di Napoli. Estratti musicali: 1 Orazio Giaccio, “Ove n’andrò dolente” canzonetta spirituale per l’Oratorio di Napoli, solista Pino De Vittorio, Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio Festa Napoletana Naïve OP 30273, traccia 2 2 Francesco Provenzale, Laudate Pueri da Vespro all’Oratorio dei Girolamini Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio OPUS 111 OPS 30210, traccia 13 3 Fabrizio Dentice, Versetti del Miserere, da Magnificat Anima Mea. Il Culto Mariano e l’Oratorio Fi-lippino nella Napoli del ‘600 SYMPHONYA SY 95138, traccia 2 4 Giuseppe Cavallo, Coro Finale Atto I da Il Giudizio Universale Oratorio (Ms. dei Girolamini di Na-poli, 1681) Cappella de’ Turchini, dir. Antonio Florio OPUS 111 OPS 30262 traccia 12 5 Giambattista Pergolesi, Salve Regina a voce sola soprano Maria Grazia Schiavo, Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio ELOQUENTIA EL 0505 traccia 19 6a-6b Francesco Provenzale, Lezione di musica con villanella, da La Colomba Ferita. Opera sacra di Santa Rosalia (Ms. 1670) voci soliste: Roberta Andalò, Pino De Vittorio e Giuseppe Naviglio, Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio OPUS 111 OPS 30208/9 cd 1 traccia 11-12 7 Antonio Nola, Magnificat a 5 voci (Ms. dei Girolamini di Napoli) Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio Magnificat Anima Mea. Il Culto Mariano e l’Oratorio Filippino nella Napoli del ‘600 SYMPHO-NYA SY 95138, traccia 1 8 Te Deum canto gregoriano 9 Domenico Scarlatti, Antra Valles Mottetto ms. ed. a cura di Dinko Fabris, da Il Tesoro di San Gennaro Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio, GLOSSA GCD 992605 traccia 14 10 Leonardo Vinci, Sinfonia da Siroe Re di Persia Orchestra del Teatro San Carlo, dir. Antonio Flo-rio DYNAMIC CDS 7838.03 CD 1 traccia 1 11 Niccolò Jommelli, Ciaccona per orchestra Cappella de’ Turchini, dir. Antonio Florio Festa Napo-letana Naïve OP 30273, traccia 7
    17m 44s
  • Educational San Carlo: il Teatro incontra il suo patrimonio. CHRISTIAN IORIO

    1 MAY 2021 · “Educational San Carlo: il Teatro incontra il suo patrimonio” CHRISTIAN IORIO, curatore contenuti Educational “Ci troviamo all’interno di uno scrigno segreto: la sala “Giardini””, così, Christian Iorio, curatore di contenuti e metodologie didattiche del settore Educational del Teatro di San Carlo, accoglie il pubblico del tredicesimo episodio di “Voci di Memus”, la serie podcast del Teatro di San Carlo che attraverso le voci della comunità racconta la bellezza di un patrimonio comune. Attraverso memorie, suoni, stanze della musica, il suo racconto ci accompagna all’interno di uno dei cuori pulsanti del Teatro di San Carlo, la sala prove orchestra; da qui si parte per un viaggio che, passando per il Giardino Romantico di Palazzo Reale di Napoli, fa tappa al MEMUS il Museo del San Carlo, luogo di conservazione del patrimonio, di innovazione e di formazione. L’educational, parte costitutiva della mission del San Carlo, è un viaggio verso l’incontro con gli studenti, importante risorsa da cui poter apprendere nuove prospettive di osservazione guardando al futuro, e con i docenti delle scuole, amplificatori eccellenti della cultura musicale del Teatro. Christian Iorio ci racconta, attraverso un itinerario musicale, l’incontro tra il Teatro Lirico più antico al mondo ancora in attività e il suo patrimonio umano. Estratti musicali: Sinfonia n.6 in si minore op.74 “Patetica” | Pëtr Il'ič Čajkovskij – Teatro di San Carlo – novembre 2020 “Rigoletto” | Giuseppe Verdi – Teatro di San Carlo – maggio 2013 “Otello” | Gioachino Rossini – Teatro di San Carlo – Inaugurazione Stagione d’Opera 2016/2017 “La serva padrona” | Giovanni Battista Pergolesi – Salone d’Ercole del Palazzo Reale di Napoli – giugno 2010 “Carmen” | Georges Bizet – Teatro di San Carlo Inaugurazione Stagione d’Opera 2015 / 2016 “Cavalleria rusticana” | Pietro Mascagni – Teatro di San Carlo – luglio 2012 “Alborada del Gracioso”, versione per orchestra | Maurice Ravel – Teatro di San Carlo – maggio 2017 “Rusalka” | Antonin Dvořák – Teatro di San Carlo – gennaio 2013
    13m 17s
  • Napoli, l'arte contemporanea e il San Carlo. ANGELA TECCE

    24 APR 2021 · “Napoli, l’arte contemporanea e il San Carlo” ANGELA TECCE, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - Museo MADRE - Napoli Protagonista della dodicesima puntata di “Voci di Memus” - la prima serie di podcast prodotta dal Teatro di San Carlo, che affida alle voci della comunità il racconto del patrimonio- è Angela Tecce, specialista di arte contemporanea già dirigente del MiBACT, docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e membro del Comitato scientifico della Collezione Farnesina del Ministero degli Esteri, nominata dal 2021 Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee -Museo MADRE di Napoli, aperto nel 2005, dunque una istituzione ancora giovane. “Per me che ho sempre lavorato nei musei e per l’arte contemporanea a Napoli è un grande onore dirigere la prima istituzione della nostra città , esclusivamente deputata all’arte contemporanea così come è interessante rintracciare la relazione del Teatro di San Carlo con le arti del nostro tempo”: con queste parole Angela Tecce comincia il suo viaggio alla scoperta del rapporto del San Carlo, simbolo culturale napoletano e meridionale, con le arti della contemporaneità, molto più forte e fruttuoso di quel che si pensi normalmente. Per la studiosa è anche un’occasione per un viaggio autobiografico attraverso i lunghi anni della scoperta dell’arte contemporanea a Napoli, dall’ingresso di Burri e Warhol a Capodimonte alle mostre a Villa Pignatelli, Castel Sant'Elmo e poi il racconto delle aperture del Teatro San Carlo dagli anni Cinquanta ad artisti come Prampolini, Manzù e poi Rauschenberg e, in maniera più sistematica dopo il 2000, con il coinvolgimento negli allestimenti operistici di Paladino, Pomodoro, Adami, Kiefer, Kentridge. E il dialogo tra le arti continua… Estratti musicali: “Elektra” | Richard Strauss, Teatro di San Carlo, Stagione Lirica 2016-2017 - “Achille in Sciro” | Domenico Sarro, Sinfonia dall’opera (revisione critica Ivano Caiazza), registrazione effettuata presso il Teatro di San Carlo, settembre 2016 – “Die Walküre” | Richard Wagner, Teatro di San Carlo, Stagione Lirica 2018-2019 – “Lucia di Lammermoor” | Gaetano Donizetti, Teatro di San Carlo, Stagione Lirica 1955-1956 (Maria Callas).
    19m 20s
  • Una vita a leggere e a interpretare i documenti dell’Archivio Storico del Banco di Napoli. EDUARDO NAPPI

    17 APR 2021 · “Una vita a leggere e a interpretare i documenti dell’Archivio Storico del Banco di Napoli…” EDUARDO NAPPI, già Direttore dell’Archivio Storico del Banco di Napoli Protagonista dell’undicesima puntata di “Voci di Memus” -la prima serie podcast del Teatro di San Carlo che affida alle voci della comunità il racconto del patrimonio- è Eduardo Nappi, memoria storica del più antico e più grande archivio economico del mondo: l’Archivio Storico del Banco di Napoli, oggi Fondazione. “Il mio lavoro è stato riordinare milioni di documenti, seguire gli studi di migliaia di ricercatori italiani e stranieri, leggere e interpretare documenti che, per le loro caratteristiche sono unici. Nel corso dei miei numerosi studi ho affrontato i più svariati argomenti, tra essi anche i teatri di Napoli”, così Nappi parla della sua vita immersa nella ricerca di archivio, mentre registra il podcast in un luogo a lui caro, il Convento di Sant’Eframo Vecchio dei Frati Minori Cappuccini. Sono numerosissimi i documenti bancari conservati all’Archivio Storico della Fondazione, molti dei quali ancora inediti, che raccontano il Teatro di San Carlo e le relazioni con artisti e maestranze. A partire da Domenico Barbaja… Estratti musicali: “La Donna del Lago” | Gioachino Rossini, Rossini Opera Festival di Pesaro, 2001 “XII Divertimenti” | Giovanni Paisiello – I Fiati del Teatro di San Carlo, marzo 2010 “Achille in Sciro” | Domenico Sarro, 33° edizione Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, 19 luglio 2007 Si ringrazia il Professor Sergio Ragni per la preziosa collaborazione.
    12m 34s
  • Al MANN, la genesi e i primordi del teatro antico… PAOLO GIULIERINI

    10 APR 2021 · “Al MANN, la genesi e i primordi del teatro antico…” PAOLO GIULIERINI, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli “Siamo all’interno del Museo Archeologico Nazionale intimamente legato nella storia e nella genesi al Teatro di San Carlo”, a parlare è Paolo Giulierini, Direttore del MANN, protagonista del decimo episodio di “Voci di Memus”, la prima serie podcast del Teatro di San Carlo. Già l’opera con cui viene inaugurato il San Carlo il 4 novembre del 1737, Achille in Sciro di Domenico Sarro, sancisce l’idea di legare la classicità al tema del teatro, un legame presente anche in numerosi elementi decorativi, dal gruppo scultoreo di Partenope posto sulla sommità della facciata del Niccolini fino al Velario dipinto dal Cammarano che sovrasta la Sala con la sua storica raffigurazione di Apollo che presenta i poeti a Minerva. Questo tema della classicità che lega i due Istituti fu anche propiziato dall’attività di Re Carlo che un anno dopo l’inaugurazione del Teatro di Ercolano dava avvio alla straordinaria campagna di scavo presso la Città di Ercole e 10 anni dopo a Pompei (1748). Tutto quanto respira di riferimenti al mondo antico in questo itinerario all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che lega il teatro all’archeologia. Accompagnati dalla voce del Direttore Giulierini, guida speciale di questo podcast, oggi noi possiamo trovare tantissimi punti di coincidenza con l’operato di un teatro: aggirandoci per le sale del MANN è possibile, infatti, scorgere la genesi e i primordi del teatro antico. Estratti musicali: “Achille in Sciro” | Domenico Sarro, 33° edizione Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, 19 luglio 2007 – “XII Divertimenti” | Giovanni Paisiello – I Fiati del Teatro di San Carlo, marzo 2010 - “Giselle” | Adolphe-Charles Adam, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2014-2015 – “Cenerentola” | Sergej Prokof’ev, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2016-2017 – “Orfeo ed Euridice” | Christoph Willibald Gluck, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2002-2003 - “Il Flauto Magico” | Wolfgang Amadeus Mozart, Teatro di San Carlo, ottobre 2020 (prove) – “La Dama di Picche” | Pëtr Il'ič Čajkovskij, Teatro di San Carlo, Inaugurazione Stagione lirica 2019-2020, “Così fan tutte” | Wolfgang Amadeus Mozart, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2011
    9m 22s
  • Il Teatro prima del San Carlo: dal San Bartolomeo alla Graziella l’opera nell’età barocca. PAOLO MASCILLI MIGLIORINI.

    27 MAR 2021 · “Il Teatro prima del San Carlo: dal San Bartolomeo alla Graziella l’opera nell’età barocca” PAOLO MASCILLI MIGLIORINI, Architetto e studioso, già in servizio presso la Soprintendenza e il Polo Museale della Campania L’opera in musica arrivò a Napoli soltanto nel 1650, ma in poco tempo divenne uno degli emblemi che diffusero il mito della città nel mondo. Fu adattato per il nuovo spettacolo un vecchio teatro di commedie che sorgeva dietro il Conservatorio della Pietà dei Turchini in via Medina, a poca distanza dal Castello e dallo stesso Palazzo: il Teatro di San Bartolomeo, che fu il teatro d’opera della città dal 1654 al 1734, quando fu abbattuto per costruire il nuovo teatro del re, il San Carlo, e la sua sala fu trasformata nell’attuale chiesa della Graziella. L’architetto Paolo Mascilli Migliorini, che ha curato il restauro della chiesa e ne ha studiato a fondo le origini come teatro, racconta l’epopea di un luogo che vide la nascita e il potente sviluppo di una tradizione operistica napoletana destinata a conquistare il mondo, senza dimenticare i rapporti con il Teatro di Corte del Palazzo Reale, con l’ausilio di suggestioni sonore di musiche che erano state eseguite per la prima volta al San Bartolomeo. Il finale del podcast descrive il passaggio di testimone dall’antico teatro barocco (di cui resta un’unica immagine pubblicata nel Seicento e forse in parte di fantasia), sviluppato in verticale fino a 7 ordini di palchi ma dalla platea e palcoscenico ormai insufficienti, al settecentesco Teatro di San Carlo, giudicato una delle meraviglie del secolo in Europa per acustica e per grandezza. Brani musicali: * Francesco Boerio, “Prologo. Micco con Calascione e Micco con violino” da Il Disperato innocente(1673), in Cantate napoletane dell’età barocca, vol.I, Cappella della Pietà dei Turchini dir. Antonio Florio CD Symphonya SY 94S29 (1995) Francesco Provenzale, “Me sento ‘na cosa” “Serva Antica” da Lo schiavo di sua moglie (1671) in Cantate napoletane dell’età barocca, vol.III, Cappella della Pietà dei Turchini, dir. Antonio Florio CD Symphonya SY 96147 (1996) Pietro Marchitelli, Sonata a tre in Cantate napoletane dell’età barocca, vol.III, Cappella della Pietà dei Turchini, dir. Antonio Florio CD Symphonya SY 96147 Michelangiolo Faggioli, Marte ammore guerra e pace arie da La Cilla (1707) n Cantate napoletane dell’età barocca, vol.III, Cappella della Pietà dei Turchini, dir. Antonio Florio CD Symphonya SY 96147 Giovanni Battista Pergolesi, La Serva padrona Intermezzi, reg.dal vivo al “Festival dell’Opera buffa Napoli e l’Europa”, Teatro di San Carlo - Aperia della Reggia di Caserta estate 2017 (Youtube) Leonardo Vinci, duetto da Errighetta e Don Chilone, intermezzi da L’Ermelinda (1726) in Napoli/Madrid. Cantate e Intermezzi Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio CD Naive OP30274 (2010) • Si ringraziano il maestro Antonio Florio, il suo ensemble Cappella Neapolitana ed i cantanti Pino De Vittorio, Roberta Invernizzi e Beppe Naviglio, per i brani musicali inseriti nel podcast.
    17m 55s
  • Il Teatro di San Carlo nelle storie del Grande Archivio del Regno. CANDIDA CARRINO

    20 MAR 2021 · “Il Teatro di San Carlo nelle storie del Grande Archivio del Regno” CANDIDA CARRINO, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli “Siete nell’Archivio di Stato di Napoli in mia compagnia”, così, Candida Carrino, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli accoglie il pubblico dell’ottavo episodio di “Voci di Memus”, la serie podcast del Teatro di San Carlo che attraverso le voci della comunità racconta la bellezza di un patrimonio comune. La sua voce ci guida in questo archivio attraverso stanze, saloni, corridoi, che si snodano in un reticolo labirintico dove si conserva la storia di un Regno, quello di Napoli, un centro politico nodale per gli equilibri internazionali. Candida Carrino ci apre così le porte di un meraviglioso mondo di storie e ci conduce in questo viaggio straordinario alla ricerca dei documenti che narrano la storia e le storie del Teatro Lirico più antico al mondo ancora in attività. Scopriamo con lei i 24.000 metri quadri dell’ex monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio, rivisitati e resi funzionali nel 1845 per accogliere il Grande Archivio del Regno. Estratti musicali: “XII Divertimenti” | Giovanni Paisiello – I Fiati del Teatro di San Carlo, marzo 2010 – “Zenobia in Palmira” | Giovanni Paisiello, Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli, maggio 2016 - “Achille in Sciro” | Domenico Sarro, 33° edizione Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, 19 luglio 2007 – “Il marito disperato” | Domenico Cimarosa, Teatro di San Carlo, Estate Musicale 2003, Teatro di Corte della Reggia di Caserta – “La Clemenza di Tito” | Wolfgang Amadeus Mozart, Teatro di San Carlo, Inaugurazione Stagione lirica 2010 - “Otello” | Gioachino Rossini, Teatro di San Carlo, Inaugurazione Stagione lirica 2016-2017
    17m 53s
  • Il colore del canto. LUCIANO ROMANO

    13 MAR 2021 · “Il colore del canto” LUCIANO ROMANO, fotografo e autore Cosa hanno in comune la Fotografia e il Teatro? A pensarci bene, tutto parte da una singolare sfida: fotografare la musica è come provare a ritrarre un profumo, qualcosa che non è percepibile con lo sguardo, fotografare la danza è cogliere la dinamica di un corpo attraverso l’apparente negazione del movimento stesso, fermandolo, e fotografare il teatro è come provare a raccontare una storia rinunciando del tutto alle parole. Luciano Romano, cresciuto professionalmente tra gli ori e i velluti del Teatro di San Carlo ci racconta come il teatro e la fotografia abbiano molto in comune, se non altro perché nello spazio circoscritto del fotogramma e del palcoscenico si raccontano e si ascoltano storie che rimangono impresse nella memoria e negli occhi. Estratti musicali: “Cenerentola” | Sergej Prokof’ev, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2016-2017 - “Giselle” | Adolphe-Charles Adam, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2014-2015 – “Il Trovatore” | Giuseppe Verdi, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 1950-1951- “La traviata” | Giuseppe Verdi, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 1969-1970 - “Elektra” | Richard Strauss, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2016-2017 – “Così fan tutte” | Wolfgang Amadeus Mozart, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2011 – “Madama Butterfly” | Giacomo Puccini, Teatro di San Carlo, Stagione lirica 2018-2019
    15m 49s
  • La biblioteca dietro il teatro. GABRIELE CAPONE

    6 MAR 2021 · “La Biblioteca dietro il Teatro: racconto di storie” GABRIELE CAPONE, Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” Nel sesto episodio di “Voci di Memus” – la prima serie podcast del Teatro di San Carlo - Gabriele Capone, Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, guida gli ascoltatori in un itinerario che all’interno di un’ala del Palazzo Reale accoglie una Biblioteca nella Biblioteca: la sezione musicale Lucchesi Palli, creata da un nobile napoletano figlio di una grande cantante lirica e grande appassionato e testimone della vita teatrale della capitale nella prima metà dell’Ottocento e dei primi bibliotecari, come Salvatore di Giacomo. Affiorano straordinarie memorie della vita del San Carlo, rari inventari, cronache del tempo, libretti e lettere di musicisti, drammaturghi e tante altre Voci del Massimo napoletano. Estratti musicali: “Il Duca d’Alba” | Gaetano Donizetti, Teatro di San Carlo, Inaugurazione Stagione lirica 1979-1980 - “Maria Stuarda” | Gaetano Donizetti, Teatro di San Carlo, stagione lirica 1968-1969 – “Ermione” | Gioachino Rossini, Teatro di San Carlo, 2018-2019 - “Un ballo in maschera” | Giuseppe Verdi, Teatro di San Carlo, stagione lirica 1971-1972, “Il barbiere di Siviglia” | Gioachino Rossini, stagione lirica 2013-2014 – “’E spingole frangese” | Enrico De Leva / Salvatore Di Giacomo - Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo, Teatro Greco della Fondazione William Walton e La Mortella, Ischia, 23 giugno 2016, “La traviata” | Giuseppe Verdi, Teatro di San Carlo, stagione lirica 1969-1970
    14m 43s

Voci di MeMUS. Il racconto del patrimonio del Teatro di San Carlo attraverso le voci della comunità di prossimità “Voci di MeMUS - conversazioni in rete” è un progetto di...

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Voci di MeMUS. Il racconto del patrimonio del Teatro di San Carlo attraverso le voci della comunità di prossimità

“Voci di MeMUS - conversazioni in rete” è un progetto di narrazione partecipativa del patrimonio museale del MeMUS (Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo) attraverso il racconto collettivo della comunità che diventa così parte attiva nel circuito virtuoso della valorizzazione e della fruizione della conoscenza di un teatro simbolo della cultura di Napoli e dell’intero mezzogiorno d’Italia.

Il progetto, realizzato con il supporto della Regione Campania – UOD 01 “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”-, prevede la programmazione di un ciclo di podcast sul Teatro di San Carlo in relazione all’evoluzione del costume e della società che da sempre ruota intorno al Lirico napoletano e agli artisti che hanno popolato le sue stagioni.
Si tratta di un progetto che pone al centro la didattica museale intesa come educazione al patrimonio culturale, ma attraverso un approccio trasversale, incentrato sul racconto “interattivo” tra musei e istituzioni diverse, ma anche collezionisti privati e personaggi che hanno vissuto il Teatro: chiederemo a ciascuno di raccontare il patrimonio del San Carlo, attraverso la propria “voce”, che rappresenterà una preziosa intersezione comunicativa di una serie di “conversazioni” in cui il protagonista invitato potrà raccontare il proprio “pezzo” di memoria sancarliana da uno specifico e originale punto di vista.
L’obiettivo è infatti quello di creare una raccolta di conversazioni e di racconti multimediali: lo “sguardo” e la voce di chi il San Carlo lo ha vissuto, amato, conservato, “abitato” (per esempio una Costumista, un Fotografo, il curatore dell’Archivio Storico, e ovviamente artisti e studiosi che a vario titolo hanno attraversato la storia recente del San Carlo) ma anche di chi lo ha osservato dall’esterno o continua a dialogare con il teatro per via istituzionale o per prossimità. Spunti per una raccolta digitale capace di documentare il coinvolgimento della comunità in questa narrazione partecipativa.

La metafora che può meglio di tutte raccogliere le diverse voci della comunità in dialogo è quella della Radio, una emittente simbolica che dal Museo MeMUS potrà irradiare le varie storie raccontate dalle diverse voci in un etere oggi espanso nella multimedialità, ma con il fascino del mezzo antico eppure sempre attuale rappresentato dai podcast.

Cura e progettazione:
Giovanna Tinaro, Dinko Fabris
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